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Cronaca | 14 agosto 2024, 07:48

Basta morti sul lavoro! Dopo la morte del tecnico alla A2A di Asti si riapre la ferita. "Serve più cultura"

La Cisl: "Una sconfitta sociale. Non si limiti l'attenzione solo davanti al dramma". Uniti si può: "Servono più ispettori"

Nicholas Colombini (Ph. Facebook)

Nicholas Colombini (Ph. Facebook)

Un dramma e una sconfitta sociale. Il giorno dopo la morte del tecnico di Terni folgorato mentre lavorava un un'azienda astigiana, si riaccende l'indignazione per le morti sul lavoro 

Un'indignazione che ogni giorno aggiunge tragici dati nel quaderno delle morti.

369 solo da gennaio a maggio 2024 con un aumento del 3,1 per cento rispetto allo scorso anno. 

E la morte di Nicholas Colombini, 32 anni soltanto e papà di due bambini in tenerissima età (3 anni e due mesi), si aggiunge a questi dati spietati, gettando nella disperazione le famiglie che dovranno fare fronte ad un futuro difficilissimo.

Da Terni, per una ditta esterna, Nicholas sabato pomeriggio, è stato colpito da una violenta scarica elettrica mentre stava lavorando al ripristino dell'impianto di illuminazione di un capannone a Quarto d'Asti, in un polo produttivo specializzato nel trattamento dei rifiuti vetrosi. 

Il giovane è stato immediatamente soccorso dai colleghi prima e dal 118 immediatamente dopo, ma nonostante tutto è deceduto ieri al Cardinal Massaia. La Procura ha aperto un'inchiesta e lo Spresal è al lavoro per accertare l'esatta dinamica dei fatti.

Dopo la solidarietà espressa dai sindacati, la Cisl Alessandria Asti torna a sollevare la tragedia delle morti sul lavoro.

"Un vero dramma... una notizia che speravamo diversa", scrive Stefano Calella.

"Una vita spezzata, una famiglia distrutta e una sconfitta sociale. Si deve fare di più a tutti i livelli. Formazione, cultura e ispezioni devono assumere una dimensione diversa, mai abbassare la guardia e soprattutto non limitarsi ad alzare l'attenzione solo davanti il dramma. Adesso il nostro abbraccio va alla famiglia e ai suoi bambini".

Anche Uniti si può, interviene, con una nota sulla tragedia: "A Quarto è morto un ragazzo di 32 anni, Nicholas Colombini, folgorato su un tetto mentre stava lavorando - ricordano Vittoria Briccarello e Mauro Bosia -. Morire o ammalarsi di lavoro è la più grande piaga sociale, umana e politica di questo paese.  Sembra sempre una cosa lontana, finchè non succede a fianco a noi e allora ci sveglia bruscamente. 
Umanamente ci stringiamo attorno alla famiglia e agli amici di Nicholas per questa tragedia terribile e a loro va tutta la nostra vicinanza. 
Politicamente chiediamo assunzioni negli ispettorati ormai senza ispettori, chiediamo di smettere con subappalti ed esternalizzazioni finalizzate solo a risparmiare e non rispettare le normative, chiediamo soprattutto una legislazione che tuteli il lavoratore in primis e che non fornisca scappatoie a chi non vorrebbe ricevere controlli. Solo allora potremo forse sentire un po’ meno sulle nostre coscienze la responsabilità di quanto accaduto. 
Attendiamo le indagini per accertare dinamiche e responsabilità: quando un ragazzo esce per andare a lavoro e non rientra, è una sconfitta per tutta la società".

Betty Martinelli

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