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Speciale | 07 agosto 2024, 19:06

Aspettando il Palio: San Damiano. "Dopo due secondi posti, chiederemo a Stefano Piras un bell'upgrade"

La rettrice Bianca Deltetto ci spiega come il comitato si sta avvicinando al Palio 2024

Merphefoto

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Sempre lì, come direbbe Ligabue. Per due anni ad un soffio dalla vittoria, che manca al comune di San Damiano dal 2011, con il fantino Massimo Coghe e il rettore Davide Migliasso, nel frattempo diventato primo cittadino. L'obiettivo, quindi, è quello semplicemente di avanzare di una posizione.

"Per il Palio ci prepariamo tutto l’anno - spiega la rettrice Bianca Deltetto -  in ogni commissione si lavora affinché tutto funzioni bene sia la prima domenica di settembre sia gli altri 364 giorni. Siamo sempre impegnati in iniziative diverse, dal Presepe Vivente alle fiere della nostra città. Dopo il Palio degli Sbandieratori di maggio, il gruppo sbandieratori e musici ha continuato gli allenamenti e le trasferte con l’obiettivo di portare il Palio di Asti e i colori rosso-blu oltre la provincia."

"Anche per il 2024 - aggiunge - scenderemo in piazza  preparati e per correre da protagonisti, così come abbiamo fatto per ottenere, dopo anni, il premio Soroptimist come miglior corteo storico. La settimana del Palio inizierà con la “Serata rosso blu” con giochi medievali, esibizioni di scherma storica, ma soprattutto con le bandiere rosso blu che sventoleranno per la nostra città. Non mancheranno altri momenti di aggregazione, dalle cene per piccoli e grandi fino alla cena propiziatrice, dove chiederemo a Piras, dopo due secondi posti, un bell’upgrade"

La settimana del Palio

 

Il tema di sfilata

Il flagello della peste del 1414: rimedi, credenze e devozione 

Dopo il primo decennio del Quattrocento, la peste nera, proveniente da Oriente, colpì migliaia di vittime riducendo a circa un terzo la popolazione, già provata dalla grave carestia del 1347 e dalla successiva pestilenza della metà del secolo XIV. Nonostante le cure mediche, si verificarono molti episodi di isterismo collettivo, dovuti al terrore provocato dal morbo. Per contrastare questi eventi la Chiesa invocò come protettore dal terribile flagello Rocco di Montpellier: la sua devozione crebbe negli anni a seguire e, a ricordo del suo culto ormai diffuso, furono erette cappelle e ospizi e organizzate processioni annuali. Cure contro la gravissima malattia furono racchiuse in un ricettario denominato Libro di Secreti, tramandate negli anni dalla famiglia degli speziali Travo, con bottega a San Damiano; tale raccolta descriveva teriache, medicamenti contro la peste, elettuari e unguenti, composti con ingredienti rari, a testimonianza della medicina empirica del tardo Medioevo.

 

Francesco Rosso

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