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Cultura e tempo libero | 02 agosto 2024, 16:12

Carlo Carosso: dal mito di Orfeo all'intelligenza artificiale. A Palazzo Mazzetti si è aperta oggi la mostra antologica sul grande artista astigiano [FOTO]

Un aspetto innovativo della mostra è il dialogo creato tra Carosso e sei artisti astigiani contemporanei

Galleria fotografica Merfephoto

Galleria fotografica Merfephoto

Si è aperta oggi a Palazzo Mazzetti di Asti un'importante mostra retrospettiva dedicata all'artista Carlo Carosso. L'esposizione, organizzata dalla Fondazione Asti Musei, offre uno sguardo completo sull'opera poliedrica di Carosso, spaziando dai dipinti alle sculture, dalle ceramiche alle etichette per il vino.

Il presidente di Asti Musei, Mario Sacco, ha sottolineato il significato dell'evento: "In questa importante mostra su Carlo Carosso, abbiamo voluto simbolicamente, dopo la celebrazione della strage di Bologna qui ai giardini Alganon, fare questo passaggio". Sacco ha ricordato un'opera significativa dell'artista: "Lui aveva fatto una grande opera, grande anche nelle dimensioni, che è nel Palazzo Comunale in Piazza Catena, e c'è qui una riproduzione di questa opera sulla strage di Bologna".

Sacco ha ringraziato numerose figure e istituzioni, tra cui Antonio Francesco Lepore per il suo impegno nell'allestimento, il Comune di Asti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, e i produttori di vino. Ha inoltre evidenziato il legame della mostra con il territorio: "Nel periodo estivo-settembrino organizziamo mostre che siano legate al territorio, quindi vi ricordate la mostra sul vetro, la mostra sugli arazzi, e questa mostra su Carosso".

"Dioniso, Bacco, quindi l'euforia creatrice, e poi Orfeo il potere eternatore della poesia"

Il curatore della mostra, Francesco Antonio Lepore, ha illustrato il percorso espositivo: "È una mostra che presenta le varie sfaccettature della complessa vena ispirativa di Carlo Carosso, che è autore di quadri, di sculture, di ceramiche, di etichette per il vino". Lepore ha aggiunto: "La mostra è dedicata a due personaggi che sono le due anime dell'ispirazione di Carosso e le due anime dell'arte in genere: Dioniso, Bacco, quindi l'euforia creatrice, e poi Orfeo, il potere eternatore della poesia".

Il percorso della mostra è stato dettagliato da Lepore: "Queste sale sono le sale dedicate a Bacco, partiamo dai primi dipinti, le prime esperienze, abbiamo scelto quei quadri che hanno degli elementi ricorrenti poi nell'iconografia carossiana, arriviamo fino ai bacchi della maturità". Ha poi menzionato la sezione dedicata a Orfeo: "Ci sarà un percorso che porterà pian piano attraverso anche il passaggio nelle cantine dall'altra parte dove ci sono le sale dedicate ad Orfeo, le sale dedicate alla poesia e al rapporto che Carosso ha avuto con grandi poeti come Senghor, Rizzo, Sanguinetti, Patricchios".

Lepore ha sottolineato il contributo dei collezionisti e delle banche: "Vorrei ringraziare tutti i collezionisti e anche due importanti istituti bancari, la Banca di Asti e la Banca d'Alba". Ha poi menzionato un gesto simbolico: "Tra questi collezionisti io vorrei ringraziarne uno a simbolo di tutti, ed è la signora Mirella Carosso, che ha messo ad un piccolo, un giovanetto Carlo in mano le prime matite colorate, i primi pennelli".

Un aspetto innovativo della mostra è il dialogo creato tra Carosso e sei artisti astigiani contemporanei. Lepore ha spiegato: "Ho voluto far accomodare sei artisti astigiani che ho scelto io sul mio gusto personale". Tra questi, ha citato Filippo Pinsoglio, allievo di Carosso, Giulio Morra, Gianluigi Delpin, Antonella Maglietta, Fabian Vigna e Filippo Staniscia, quest'ultimo descritto come "un'artista multimediale che realizza le proprie opere anche con l'aiuto dell'intelligenza artificiale".

L’esposizione sarà visitabile tutti i giorni, dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18:00) dal 2 agosto al 20 ottobre 2024, presso Palazzo Mazzetti in Corso Alfieri 357, ad Asti.

Alessandro Franco

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