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Attualità | 02 agosto 2024, 19:17

Un grande uomo, un grande giornalista, un fuoriclasse della battuta e della musica. Fai buon viaggio Massimo Cotto, con te una delle tue magliette strambe e gli occhiali rossi

I ricordi dei personaggi famosi e di chi lo ha amato. "Un ragazzo col sogno del rock che è riuscito a fare tutto quello che la musica e la vita gli hanno consentito"

Un grande uomo, un grande giornalista, un fuoriclasse della battuta e della musica. Fai buon viaggio Massimo Cotto, con te una delle tue magliette strambe e gli occhiali rossi

Ci vorrebbero pagine e pagine per riportare tutti i ricordi che in queste ore, dopo la morte di Massimo Cotto, amato giornalista, scrittore, conduttore e un sacco di altre cose, affollano i social. Persone che lo hanno conosciuto bene, altri che hanno solo attraversato la sua strada, chi è stato spronato, chi ha ricevuto una battuta fulminea o un sorriso.

Un signore e una persona coltissima, della quale abbiamo parlato tanto in queste ore. Un uomo che, pur nella grandezza del suo lavoro, ha sempre mantenuto un saldo rapporto con la sua terra che gli ha dato molto, Cavaliere della Repubblica, Ordine di San Secondo e alla quale ha dato tantissimo.

I più grandi della musica sono arrivati ad Asti grazie a lui (una su tutti Patty Smith o James Brown, gli America o Terence Trent D'Arby, Elisa, Giorgia e decine di altri) e per fortuna, in controtendenza alla regola, lui era (anche) profeta in patria

Una figura carismatica e riconoscibilissima, alto, dinoccolato, immancabili occhiali colorati e magliette colorate e "strambe", tanto da diventare un cult nazionale. Mister Cotto... Che brutto scherzo ci hai giocato stavolta; nulla sarà mai più come prima, senza Giorgio prima e poi senza di te.

Vogliamo ricordarlo anche attraverso le migliaia di occhi che ha incrociato, mani che ha stretto, cuori che ha unito nella musica, passioni che ha innescato con la sua voce alla radio.

I ricordi

 

Scrive l'amica Roberta Bellesini Faletti, presidente della Biblioteca Astense: "Ora che sei dalla parte opposta di questo Mondo ricordati della tua promessa. Perché qui ci sarà sempre bisogno".

Francesco Renga, suo testimone di nozze con Ambra: "Ciao Massimo… dovevamo vederci appena qualche giorno fa, al concerto che tu avevi organizzato per noi nella tua città, Asti. Chiara mi aveva già detto tutto. Ma io non volevo crederci, perché è impossibile pensare a qualsiasi cosa senza di te… sei una costante della mia esistenza, non solo professionale, soprattutto umana. Lo sarai ancora, perché certe cose non si perdono mai, magari restano nascoste… come in attesa, ma rimangono lì. A portata di mano. Fai buon viaggio amico mio. Se riesci fammi sapere come stanno tutti".

Poche parole per  Mauro Ermanno Giovanardi che con Cotto e la moglie Chiara Buratti ha portato in tour uno spettacolo di teatro e musica: "Non ho neanche la forza di scrivere nulla ma non mi sono mai divertito così tanto e fatto riflessioni così profonde contemporaneamente con nessun altro. Ciao Fratello mio".

Con un lungo post il giornalista e conduttore Carlo Massarini, presente ad Asti proprio con Cotto molto recentemente scrive: "Massimo era un fuoriclasse, diciamolo subito. Un ragazzo col sogno del rock che è riuscito a fare tutto quello che la musica, e la vita, gli hanno consentito. Così talentuoso da attraversare molti mondi e molti media mostrando in ognuno che passione, cultura, humour e arguzia possono portarti lontano. Aveva un dono, grande e raro: parlava come scriveva, e in entrambe le specialità era un recordman: mischiava cronaca e pensiero, ricordi e citazioni in maniera eccellente, non conosceva il grande incomodo della nostra èra -la banalità e il luogo comune- e distillava parole con lo stesso dono poetico dei grandi che amava. Massimo poi ha fatto cento cose (riduttivamente parlando): radio e tv, libri e riviste, direzioni artistiche, interviste nei quattro angoli della terra, non c’è un luogo/festival/manifestazione nel quale non abbia lasciato qualche traccia. Il popolo di Virgin Radio, a cui mi ha introdotto e che abbiamo per un periodo condiviso, lo sa bene. Dalle 6 alle 9, tutte le albe sulla Asti-Milano: per me, che alle 6 al massimo ci andavo a dormire (parecchi anni fa, mi sa…) era Superman. Ci dicevamo sempre ‘prima o poi faremo un programma insieme, e sarà il migliore’: non è successo e non succederà, ma in fondo era solo la nostra maniera di dirci ‘ti stimo’. L’ultima telefonata poco tempo fa, ‘sono terrorizzato’, a proposito della moglie Chiara che era appesa per un filo alla vita con qualcosa che non si riusciva a capire e curare. L’ultimo messaggio, ‘fuori pericolo, anche se ho paura a dirlo’. Non sapevamo che sarebbe toccato a lui. La vita è davvero incredibile, un mistero impossibile da decifrare.

Paola Farinetti, produttrice e autrice, che ha prodotto il giallo di Cotto "Il re della memoria", scrive: "Ti ricordo così. Ci piaceva fare gli scemi. Sapevo da 15 giorni, più o meno, che il tuo cuore si era fermato e che solo un miracolo poteva cambiare le cose, eppure, adesso, non sono pronta. Tu eri vita e sorrisi. Insieme abbiamo fatto tante cose, tre spettacoli che ancora adesso Nicola considera i più belli che abbia mai prodotto, e poi un libro, che probabilmente è la cosa che ti ha fatto più felice. Eri così timoroso, ricordo, di approcciarti a una scrittura che non fosse quella musicale. E invece sei stato bravissimo, hai pure vinto un premio. Eri un lavoratore instancabile. Mai fatto tante prove come con te. La sera, in albergo, mi ripetevi il copione. Poi, sul palco, era come se ci fossi nato. Con te ci si divertiva sempre, ti piaceva parlare di sesso e ti piaceva raccontare i mille aneddoti del rock che conoscevi. 'Parli come un libro stampato', ti dicevo, perché il tuo parlare, anche nell’ intimità, era sempre un racconto, una storia. Mi mancherai immensamente, già mi manchi.

Lo ricorda anche Francesco Guccini: "Caro Massimo, se sei nel vento, che soffi musica per accompagnare il tuo viaggio".

Con una nota anche l'Apri di Asti vuole salutare Massimo Cotto: "Grande gratitudine vogliamo dimostrare a Massimo Cotto.Un Astigiano che ha donato alla sua città e alla musica intera tutta la sua cultura e preparazione, offrendo un panorama di eventi, iniziative, recensioni, pubblicazioni librarie e tante belle trasmissioni radiofoniche e televisive. Ha potuto abbracciare, con il suo talento, diverse generazioni, suscitando grande ammirazione e riconoscenza per il suo impegno in campo culturale. La sua scomparsa lascerà un vuoto incolmabile, dal punto di vista sia

umano che professionale, in tutti coloro che l'hanno conosciuto, frequentato e seguito attivamente. Porgiamo alla sua famiglia la nostra più sincera vicinanza, esprimendo tutta la nostra gratitudine e cordoglio".

"Il Partito Democratico di Asti esprime le sue più sentite condoglianze alla famiglia di Massimo Cotto, agli amici e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare al suo fianco. In questo momento di grande dolore, ci uniamo a loro nel ricordo di una persona straordinaria che ha lasciato un segno indelebile nelle nostre vite e nella nostra società. Lo ricordiamo anche nel suo ruolo di assessore alla cultura che ha segnato il successo della maggiori rassegne culturali che ancora oggi costituiscono il fulcro del panorama artistico della città. La sua dedizione, la sua integrità e la sua passione per il bene comune e nel promuovere la cultura e la musica nella nostra città sono state fonte di ispirazione per tutti noi" con profondo cordoglio, lo scrivono Andrea Giarrizzo, segretario cittadino  ed  Elena Accossato, segretaria provinciale.

Sono tanti i messaggi che si rincorrono per ricordare Massimo e che aiuteranno Chiara, Francesco e mamma Marisa, insieme ai tanti amici nel loro dolore.

Ciao Mister Cotto, sii sempre rock, qui non ti si dimenticherà.

La camera ardente sarà aperta, al Teatro Alfieri domani dalle 15 alle 18, domenica  dalle 10 alle 18 e lunedì dalle 10 alle 14.30.

Betty Martinelli

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