Attualità - 25 luglio 2024, 19:07

La maleducazione a passeggio per Asti: "E' una vergogna, deiezioni canine ovunque"

Lo segnala una nostra lettrice: in realtà le regole ci sono, così come i controlli. Il problema, semmai, è culturale

La foto inviataci dalla nostra lettrice con il marciapiede imbrattato di deiezioni canine

Il problema delle deiezioni canine non raccolte torna a far discutere ad Asti. Una lettrice ha espresso il suo disappunto in una segnalazione: "È una vergogna, non c'è una regola che impedisca ai cani di defecare ovunque?- chiede, allegando una foto dove si vedono diversi escrementi sul marciapiede -  Passano bambini e disabili, cercate di regolare la situazione."

In realtà, le regole ci sono. L'amministrazione comunale ha emesso ordinanze che impongono ai proprietari di cani di raccogliere le deiezioni dei propri animali, pena una sanzione pecuniaria. Tuttavia, il problema persiste, scatenando le proteste dei cittadini preoccupati per l'igiene e il decoro urbano.

La Polizia Municipale di Asti, in un recente bilancio delle attività, ha dichiarato di effettuare controlli in borghese per contrastare il fenomeno. Nonostante ciò, molti residenti lamentano una scarsa efficacia di queste misure.

L'impatto sul territorio

Il problema non è solo estetico. Le deiezioni canine non raccolte rappresentano un rischio per la salute pubblica, potendo trasmettere malattie parassitarie. Inoltre, costituiscono un pericolo per la mobilità, specialmente per anziani, bambini e persone con disabilità. Senza contare il danno d'immagine per una città che punta molto sul turismo.

Il problema non è tanto  sulla necessità di intensificare i controlli e inasprire le sanzioni, ma anche sull'importanza di sensibilizzare i proprietari di cani a un comportamento più responsabile. E' essenziale, insomma, trovare un equilibrio tra le esigenze degli amanti degli animali e il diritto dei cittadini a godere di spazi pubblici puliti e sicuri.

Resta aperta la questione: saranno sufficienti multe e controlli, o sarà necessario un cambiamento culturale più profondo per risolvere il problema delle deiezioni canine ad Asti?