Agricoltura - 21 luglio 2024, 07:35

Export del cibo in crescita del 9%, Coldiretti: "Incrementare gli accordi di filiera per sostenere il Made in Piemonte"

La presidente regionale Cristina Brizzolari: "Combattere l'agropirateria e rimuovere tutti gli ostacoli commerciali che frenano il comparto. Obiettivo portare il valore dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030"

Export del cibo in crescita del 9%, Coldiretti chiede di sostenere il Made in Piemonte

Se il trend di crescita dei primi cinque mesi dell’anno verrà mantenuto, le esportazioni agroalimentari Made in Italy potrebbero sfiorare nel 2024 la quota record di 70 miliardi in valore, mai registrata prima, con un traino importante sull’intero export tricolore del quale proprio il cibo è il primo ambasciatore nel mondo. E’ quanto emerge da una proiezione Coldiretti su dati Istat relativi al periodo gennaio-maggio diffusa in occasione del G7 del Commercio  in Calabria.

Vino, ortofrutta e formaggi trainano il boom

Nel mondo il campione dell’export tricolore si conferma il vino con una crescita del 7% nei primi 4 mesi del 2024 mentre al secondo posto si piazza l’ortofrutta trasformata (+11%) e al terzo i formaggi (+8%), seguiti dalla pasta e gli altri derivati dai cereali (+6%), frutta e verdura fresche (+6%), olio d’oliva, che registra un aumento in valore del 70%, e i salumi (+18%).

Oltre 6 miliardi per l'export Made in Piemonte

In Piemonte si conferma il trend di crescita dell’export: boom di vendite in Francia, Germania e Usa. Da gennaio a settembre 2023 le imprese piemontesi dell'industria alimentare e delle bevande hanno esportato merci per oltre 6 miliardi di euro. Nell’intero anno 2022 le esportazioni piemontesi del settore alimentare e delle bevande avevano raggiunto gli 8 miliardi di euro (+14,4% sul 2021). I primi tre paesi di destinazione sono la Francia (il 16,1%), la Germania (il 15,2%) e gli Usa (l'8,2%), secondo i dati della Camera di Commercio di Torino.

Coldiretti: "Combattere l'agropirateria"

Questo trend di crescita deve però far sì che vengano incrementati gli accordi di filiera per sostenere le produzioni piemontesi dalla carne bovina alla frutta fino alle nocciole. Serve, quindi, un’attenzione che l’agroindustria virtuosa auspichiamo ponga sempre di più dimostrando disponibilità ad attivare accordi che diano impulso all’economia alimentare piemontese. Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve rimuovere gli ostacoli commerciali - spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale - a cominciare dal fenomeno dell’agropirateria, con il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo che è salito ad oltre 120 miliardi".

"Obiettivo arrivare a 100 miliardi nel 2030"

"E’ importante anche colmare i ritardi infrastrutturali dell’Italia che costano al Paese oltre 93 miliardi di euro di mancate esportazioni, di cui ben 9 miliardi riguardano il solo agroalimentare, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga. Un gap inaccettabile che va superato migliorando i collegamenti all’interno del Paese e quelli con il resto del mondo con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo per affiancare al trasporto su gomma quello per via marittima e ferroviaria in alta velocità - concludono i due esponenti di Coldiretti - L’obiettivo è portare il valore annuale dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030”.

redazione