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Economia e lavoro | 17 luglio 2024, 07:00

L’alta pressione fiscale italiana al cospetto di quella presente a Dubai e Monaco

L’Italia gode di buona fama nel mondo per un numero molteplice di aspetti

L’alta pressione fiscale italiana al cospetto di quella presente a Dubai e Monaco

L’Italia gode di buona fama nel mondo per un numero molteplice di aspetti: dalle bellezze paesaggistiche a quelle artistiche, passando per la qualità di alcuni prodotti che fanno brillare di luce riflessa il “Made in Italy” in ogni angolo del mondo. Non si può dire altrettanto, però, quando si parla di tematiche fiscali, dato che il nostro paese è tra quelli che fa registrare una delle più marcate pressioni fiscali nel Vecchio Continente.

E a differenza di altre nazioni europee con pressione fiscale non troppo dissimile, la qualità dei servizi erogati ai cittadini non è sempre qualitativamente elevata. Tutt’altro. L’elevata tassazione risulta talvolta un elemento ostativo per chi decide di effettuare investimenti o risiedere nel nostro paese, favorendo il flusso di capitali e redditi verso altre nazioni. In questo articolo scopriremo quali sono le nazioni

Emirati Arabi Uniti

Nel corso degli ultimi quindici anni, una nazione, più d’altre, è risultata particolarmente attrattiva agli occhi di un elevato numero di investitori: gli Emirati Arabi Uniti. Il caso più evidente e lampante è rappresentato da Dubai, che ha visto triplicare il numero di residenti nell’arco di pochi anni. I vantaggi di investire o risiedere in questa splendida località dell’emirato sono indubbi.

Basti pensare che l’IVA è al 5% e - ad eccezione delle aziende petrolifere, finanziarie e alberghiere (quest’ultime gravate da una tassazione fiscale al 15%, un miraggio se paragonato al nostro paese) - la tassazione sulle imprese è nulla, come lo è altrettanto quella sui redditi personali. Per fare investimenti a Dubai e poter beneficiare, concretamente, di tutte queste agevolazioni, bisogna essere al corrente di cosa prevede la legge dello stato emiratino e delle eventuali sanzioni previste qualora non fosse rispettata.

Navigando sul web, infatti, si trovano errate informazioni, che possono illudere di poter trasferire la propria residenza o la propria attività a Dubai con estrema facilità. La realtà, invece, dice altro. Ed è per questo motivo che è caldamente consigliato rivolgersi a un team di seri professionisti che operano in loco e sono in grado di offrire supporto concreto alle necessità di ogni singolo soggetto, dando modo di poter effettivamente beneficiare del vantaggioso sistema fiscale presente in quel di Dubai.

Principato di Monaco

Un’altra nazione celebre per un sistema fiscale “light”, è la vicina Montecarlo. Certo, le agevolazioni presenti nel Principato non sono identiche a quelle ottenibili nella summenzionata Dubai, ma la pressione fiscale è certamente più favorevole rispetto all’Italia. Per vivere nel Principato, come noto, è indispensabile disporre di un patrimonio elevato, considerato il costo della vita, ma si possono godere di alcuni benefici non indifferenti.

Ad esempio, non esiste tassazione sulla proprietà o sulla casa, ma è un’altra esenzione a risultare particolarmente attrattiva agli occhi delle persone benestanti: i cittadini stranieri residenti a Montecarlo, al pari di quanto previsto per i monegaschi, non sono soggetti al pagamento dell’imposta sul reddito. Quest’agevolazione, però, non riguarda i cittadini francesi che risiedono nel Principato a partire dal 1957, che - salvo alcune particolari eccezioni - restano soggetti al pagamento dell’imposta sul reddito.

Un altro elemento di forte appeal dell’impostazione fiscale monegasco riguarda l’asse ereditario: non è previsto il pagamento di alcuna imposta di successione tra coniugi e in linea diretta ascendente e discendente. La tassazione sulle successioni, poi, risulta particolarmente favorevole anche per altri gradi di parentela (fratelli e sorelle sono tassati all’8%, mentre zie e nipoti sono al 10%); negli altri casi, la tassazione raggiunge al massimo il 16%.

Le differenze maggiori con Dubai, però, riguardano la tassazione delle persone giuridiche: se più del 25% del fatturato è realizzato al di fuori delle mura del Principato, è prevista una tassazione del 33,33%. Per chi vuole fare “impresa”, quindi, Dubai resta certamente più attraente.

Richy Garino

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