Sanità - 15 luglio 2024, 11:05

Sanità: prestazioni aggiuntive per la carenza di personale infermieristico nelle Aziende sanitarie regionali: i chiarimenti del NurSind

"Chiediamo alla direzione regionale di chiarire le finalità corrette e i tempi per l'utilizzo di queste risorse. Ci sono notevoli difficoltà"

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di NurSind Piemonte sulle prestazioni aggiuntive per la carenza di personale infermieristico

 Le risorse destinate dalla Legge di bilancio per le prestazioni aggiuntive finalizzate anche alla carenza di personale, parliamo di circa 6 milioni di euro per le professioni sanitarie del comparto, ripartite alle Aziende sanitarie regionali dopo un accordo regionale, dalla Dgr del 6 maggio che ne ha recepito gli effetti, fissando anche a 60 euro la tariffa oraria, sono aggiuntive e non parte parte dei 25 milioni di euro destinati dalla stessa legge di bilancio per l’abbattimento delle liste di attesa di cui tanto si è parlato e che trovano il loro finanziamento all’interno dello 0.4% del finanziamento indistinto. 

Lo abbiamo chiesto formalmente attraverso una lettera alla direzione regionale alla sanità e lo abbiamo richiesto nuovamente durante l’incontro di venerdì 12 in assessorato senza ancora aver ricevuto una risposta in entrambi i casi, se non, stando a quanto dichiarato dal direttore regionale alla sanità, una non meglio specificata responsabilità romana che su questo aspetto dovrebbe ancora chiarire. 

Risposta che a distanza di mesi troviamo quanto meno inadeguata in considerazione della rilevanza in termini di risorse economiche e delle urgenze da affrontare. 

Intanto, la Regione, nonostante la Dgr del 4 marzo emanata dalla stessa, assegnava i 25 milioni di euro alle aziende per l’abbattimento delle liste di attesa, con una recente determina dirigenziale ne ha assegnati solo poco più di 10, destinati oltretutto solo alla dirigenza. 

Per gli infermieri, la stessa determina indica di utilizzare per l’abbattimento delle liste di attesa le risorse assegnate prioritariamente per la carenza di personale frutto di un accordo regionale e di una dgr con un finanziamento differente. 

In attesa che si chiarisca quanto prima, abbiamo chiesto alla direzione regionale di disporre alle aziende, finalità corrette, metodo, modalità e tempi per l’utilizzo di queste risorse in applicazione dell’accordo regionale, tenuto anche conto dell’anarchia che regna anche sotto questo aspetto, anche per quel che riguarda la tariffa oraria, nonostante sia chiarissimo. Dobbiamo purtroppo registrare notevoli difficoltà sul tavolo regionale dove spesso le questioni si complicano maggiormente invece di chiarirsi e le discussioni sono alquanto poco produttive.

Se ci sono risorse destinate a riconoscere economicamente prestazioni oltre l’orario di lavoro oppure oltre le giornate di lavoro previste contrattualmente per sopperire le carenze di organico, queste vanno utilizzate per le finalità previste e con le modalità concordate a meno che si pensi di voler continuare ad abusare della disponibilità degli infermieri. Se in assenza di carenza di personale, fatto che invitiamo a dimostrare, queste risorse possono essere utilizzate anche per l’abbattimento delle liste di attesa, recependo l’indicazione della legge di bilancio, non vuol dire che la finalità va completamente sostituita e va fatto pagare il prezzo agli infermieri. Siamo consapevoli delle diverse emergenze, da un lato le liste di attesa , dall’altro la carenza di personale, siamo altrettanto consapevoli del nostro ruolo. Molti servizi si reggono con prestazioni oltre l’orario e oltre i giorni lavorativi attraverso la disponibilità degli infermieri che potrebbe venir meno in entrambi i casi.

 

Al direttore