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Cronaca | 13 luglio 2024, 16:59

Lotta alle truffe: "Anziani, non ci disturbate mai. Ogni segnalazione, ogni denuncia è importante"

I Carabinieri presentano il nuovo spot, con protagonista Lino Banfi. Dopo le operazioni degli scorsi mesi, nell' Astigiano fenomeno in calo del 40%

Il Comando provinciale Carabinieri di Asti ha dedicato negli ultimi anni grande attenzione e impegno nella tutela delle così dette “fasce deboli”, in special modo sul fenomeno delle truffe agli anziani. 

Già da tempo l’Arma ha assunto efficaci iniziative a loro tutela, soprattutto in relazione alle truffe: un fenomeno sempre più diffuso e attuale, che prende di mira le persone fragili, lasciando in loro segni indelebili. Oltre al danno economico e al trauma psicologico dell’invasione del proprio spazio domestico, le vittime subiscono, infatti, anche il senso di colpa di essere state raggirate. I truffatori approfittano proprio della sensibilità emotiva e della fragilità fisica degli anziani per conquistarne la fiducia, con i metodi più disparati.

Per far fronte a questi odiosi reati, è continuato lo sviluppo delle attività di indagine da parte dei militari del Nucleo Investigativo, i quali, già nella seconda metà del 2013, avevano individuato e arrestato, tra Carmagnola (TO) e Asti,  10 persone dedite alla commissione di truffe agli anziani con la modalità del “finto addetto all’acquedotto”, attività che ha permesso di configurare giuridicamente la maggior parte di questi odiosi reati non come semplici “truffe”, ma vere e proprie rapine pesantemente sanzionate in sede processuale.

Il Comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Asti, tenente colonnello Vittorio Balbo ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra forze dell'ordine e magistratura, evidenziando come questa sinergia abbia portato a risultati eccellenti.

"La collaborazione è stata fondamentale," ha affermato Balbo. "I magistrati che hanno collaborato con noi ci hanno creduto e abbiamo avuto un risultato eccellente. Per me questo è stato un grande successo, sia da un punto di vista dell'attività repressiva che come riconoscimento della nostra capacità di polizia giudiziaria."

Riguardo agli strumenti investigativi, il Colonnello ha dichiarato: "Le intercettazioni e altri strumenti sono utilissimi. Non è perché se ne fa un abuso in certi casi che noi dobbiamo togliere questi strumenti. Io vi parlo da operatore, non accetto quest'ottica."

Sul fronte delle truffe nella provincia di Asti, Balbo ha riportato dati incoraggianti: "Abbiamo avuto una riduzione di tutto il 40% della consumazione di questa tipologia di reati." Ha attribuito questo successo all'intensa attività di prevenzione, spiegando: "L'attività preventiva fatta negli incontri, nelle parrocchie, nei saloni dei comuni con i nostri rappresentanti anziani ha portato dei risultati."

Il Colonnello ha posto l'accento sulle "truffe telefoniche" come la tipologia più diffusa attualmente. "Purtroppo questo tipo di reato è una truffa pura e abbiamo veramente pochi strumenti per contrastarla," ha ammesso. "Di qui l'importanza di spostare l'attività alla prevenzione."

Balbo ha offerto un consiglio chiaro ai cittadini: "Mai un carabiniere, un poliziotto, un finanziere, ma neanche il sindaco, telefonerà per la cauzione. In Italia non c'è la cauzione, prima di tutto. Nessuno manderà delle forze dell'ordine un emissario per prendere i soldi."

Il Colonnello ha concluso con un appello alla cittadinanza: "Non temete di disturbare chiamando il 112. Vi confesso che la soddisfazione di riuscire a sventare una truffa, arrivare in tempo, ci ripaga di tanta fatica o di tanti servizi noiosi e inutili che facciamo."

L'importanza della prevenzione 

Per quanto riguarda la prevenzione, sono da collocarsi i servizi di prossimità alle potenziali vittime, mediante l’organizzazione di numerosissimi incontri informativi (in totale 92 incontri) presso i luoghi di aggregazione comunali e parrocchiali posti in essere dai militari delle tre Compagnie astigiane, incontri che hanno riscontrato una notevole partecipazione della popolazione, a cui si è associato un adeguamento dei servizi perlustrativi preventivi (in particolare quelli “cascina per cascina” utili a raggiungere proprio quelle realtà abitative più isolate) realizzando quella virtuosa circolarità informativa che, oltre a rappresentare una fondamentale funzione di “rassicurazione sociale”, ha permesso di evitare quel sentimento di abbandono spesso provato dalle potenziali vittime. 

A riscontro di quanto appena esposto, indicativo è il dato statistico che caratterizza in controtendenza la nostra Provincia rispetto ad altre aree del Nord Italia: infatti, da un punto di vista numerico, la consumazione di questi specifici reati si è drasticamente ridotta con una flessione pari al 41,04%, con una scomparsa della truffa con la tecnica del “finto addetto all’acquedotto”, sostituita da altre truffe con modalità diverse, seppur con un’incidenza del fenomeno assai meno frequente. In particolare si fa riferimento alle truffe telefoniche, in cui l’anziano viene contattato da una persona che con fare concitato dice di rappresentare un parente della vittima rimasto coinvolto in un incidente stradale. 

L’interlocutore, nel corso della telefonata, se da un lato rassicura l’anziano sullo stato di salute del parente, per contro richiede la consegna di una somma di denaro o gioielli allo scopo di sbloccare la situazione di stallo conseguente al sinistro. La truffa si consuma con la consegna di quanto richiesto ad un preannunciato emissario, che spesso si presenta come dipendente di uno studio legale o, talvolta, come membro delle Forze dell’Ordine. Da un punto di vista giuridico questa modalità esecutiva, non essendo caratterizzata da una violenza sulla vittima, si configura come una vera e propria truffa i cui strumenti di contrasto, sia nell’ambito investigativo che in quello sanzionatorio, sono assolutamente meno efficaci che in caso di rapina, così come contestata negli episodi commessi con la modalità del “finto addetto all’acquedotto”. Da questa considerazione emerge ancora di più l’importanza di un’efficace attività preventiva.

La campagna dell'Arma 

In questo contesto, l’Arma ha deciso di avviare una campagna di comunicazione diretta alla parte della popolazione maggiormente colpita da questo tipo di reati, allo scopo di rafforzare la prevenzione e accrescere la funzione di rassicurazione sociale. Il testimonial della campagna è il celebre attore Lino Banfi, il quale, per la profonda stima che nutre nei confronti dell’Istituzione e per la sua particolare sensibilità rispetto ai temi della legalità, si è mostrato fin da subito disponibile, con la grande generosità che lo caratterizza, a ricoprire questo ruolo così importante.

La scelta del “Nonno d’Italia” è stata ispirata dall’esigenza e dal desiderio di avvicinarsi ancora di più agli anziani, con l’intento principale di trasmettere in modo diretto ed efficace consigli utili a tutelarsi dai raggiri. Per questo l’attore ha subito aderito all’invito dell’Arma dei Carabinieri.

Nello spot, che sarà diffuso sulle piattaforme social dell’Arma e sui media, Lino Banfi e il Comandante di Stazione del quartiere in cui vive mettono in guardia gli spettatori dalle truffe. 

Nel corso di un dialogo con il “suo” Comandante di Stazione, Banfi, con l’inconfondibile stile che lo contraddistingue, racconta di alcuni suoi conoscenti che hanno subito truffe, per poi lasciare la scena al Maresciallo dell’Arma che esorta il pubblico a prestare massima attenzione e a rivolgersi con fiducia ai Carabinieri chiamando il 112 N.U.E. Lo spot si conclude con l’invito a consultare il sito Carabinieri.it, in cui sono illustrate le principali tipologie di truffe e come riconoscerle. Le tecniche adottate dai truffatori, infatti, per quanto subdole e fantasiose, hanno schemi ricorrenti: individuarli è il primo passo per difendersi.

Oltre a questa iniziativa, è stata realizzata una locandina che sarà affissa in tutte le caserme, nelle parrocchie e nei luoghi di ritrovo degli anziani, nonché un opuscolo pieghevole da distribuire ai cittadini. In maniera chiara e semplice, vi sono indicati i consigli per evitare di rimanere vittima delle truffe tra i quali: attenzione ad aprire la porta agli sconosciuti, diffidare dalle apparenze, limitare la confidenza su internet.

Protagoniste assolute della missione di rassicurazione sociale dell’Arma sono le Stazioni Carabinieri, che vivono le comunità, rappresentando punti di riferimento sempre presenti e affidabili. 

Alessandro Franco

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