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Agricoltura | 09 luglio 2024, 16:52

Biodiversità d'eccellenza con l'azienda agricola "Agricoltura indigena" di Cesare Quaglia

L'azienda di Variglie, secondo Coldiretti Asti, si distingue per la sua dedizione alla coltivazione di grani antichi e per le sue produzioni biologiche.

Biodiversità d'eccellenza con l'azienda agricola "Agricoltura indigena" di Cesare Quaglia

L’Azienda Agricola “Agricoltura indigena” di Variglie, secondo Coldiretti Asti, si distingue per la sua dedizione alla coltivazione di grani antichi e per le sue produzioni biologiche. Grazie alla passione e all'impegno di Cesare Quaglia, l’azienda rappresenta un modello di biodiversità agricola, capace di resistere e adattarsi ai cambiamenti climatici.

Tra le varietà di grani antichi coltivati, Cesare dedica particolare attenzione al grano antico Verna, un incrocio di grani valdostani e svizzeri risalente agli anni ’40 del secolo scorso. Pur essendo meno produttivo rispetto ai grani moderni, il grano Verna si distingue per la sua rusticità e resistenza alle avversità climatiche, come piogge persistenti e elevata umidità, che spesso compromettono le colture tradizionali.

Grani antichi come il Verna possono raggiungere altezze di 1,60-1,70 metri a seconda del terreno e delle stagioni,” spiega Cesare. Dal punto di vista organolettico, sono molto più ricchi e variegati, con un alto contenuto di polifenoli, composti minerali, buone proteine e meno glutine rispetto ai grani moderni.”

Oltre al grano Verna, l’azienda coltiva altre varietà di grani antichi come il Grano duro Senatore Cappelli, e un campo misto di Frassineto, Gentil Rosso e Mentana. Cesare ha anche implementato la tecnica del Barbariato, che combina segale e grano tenero, oltre a coltivare khorasan, mais otto file rosso di Antignano, canapa, grano saraceno, girasoli e legumi.

Nonostante i raccolti dei grani antichi abbiano una resa inferiore del 30-40% rispetto ai grani moderni, i prodotti biologici dell’azienda sono molto apprezzati e venduti a un prezzo più elevato. Tra questi prodotti ci sono semole, farine, pasta, grissini e altri prodotti da forno, che mantengono intatte le proprietà nutrizionali e organolettiche dei grani antichi.

“Il modo migliore per valorizzare i grani antichi è attraverso la filiera corta, che permette un rapporto diretto con il consumatore e la possibilità di raccontare le caratteristiche e le valenze nutrizionali dei prodotti,” conclude Cesare, uno dei protagonisti del Mercato contadino di Campagna Amica di corso Alessandria 271 ad Asti.

Redazione

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