Umberto Musso, da poche settimane sindaco di Castelnuovo Don Bosco, è una figura emergente nella politica locale. Seguendo le orme del padre Giorgio, che ha guidato il Comune per trent’anni, 25 in veste di sindaco e 5 di vice, a soli 30 anni il neo sindaco ha già accumulato una notevole esperienza amministrativa.
Rivestendo, tra le altre cose, l’incarico di capogruppo nel corso dell’Amministrazione Rago, da lui battuto alle elezioni di inizio giugno, salvo essersi dimesso nel novembre 2021 chiedendo una maggiore partecipazione dei consiglieri alle decisioni e l’attivazione delle commissioni consiliari.
Abbiamo incontrato il sindaco Musso a margine dell’incontro che il prefetto di Asti, Claudio Ventrice, ha organizzato presso l’Auditorium della Banca di Asti per illustrare ai sindaci, in particolare a quelli di prima nomina, i compiti della prefettura (CLICCA QUI per rileggere l’articolo).
Un suo giudizio su questo incontro?
È stato un incontro molto formativo, anzi spero di poter ottenere il video di presentazione per poterlo girare anche ai miei consiglieri comunali e assessori perché fin da subito noi abbiamo iniziato a lavorare come una squadra e ci tengo molto che ogni consigliere assessore sia formato su quello che fa e deve fare un comune, una pubblica amministrazione.
Nonostante la sua giovane età, questa non è la sua prima esperienza politica…
Io sono stato consigliere comunale per due anni nella precedente amministrazione comunale a Castello Don Bosco e poi comunque sono un impiegato comunale da quasi cinque anni quindi la macchina burocratica del comune la conosco abbastanza bene.
Con la prefettura il confronto è pressoché quotidiano?
No, non ci si confronta quotidianamente, anche perché sono trascorse davvero poche settimane dall’insediamento. Però nei giorni scorsi ho avuto bisogno di un consiglio e di una valutazione da parte del prefetto e lui si è dimostrato subito estremamente disponibile, ricevendomi non appena possibile.
Quali sono i principali problemi di Castello Don Bosco?
Sono un po' quelli che ha riassunto prima il prefetto. Organizziamo davvero tante manifestazioni e sagre e forse fino ad oggi le varie associazioni non si sono rese conto della rilevanza dei problemi legati all'ordine e alla sicurezza pubblica, quindi ho subito manifestato interesse per far si che le normative in materia vengano rispettate ed applicate.
A proposito di sicurezza, suo intervento in prefetto ha rimarcato che restano 16 Comuni con il piano di protezione civile non aggiornato. Voi siete tra questi sedici?
Credo di sì, ma lo approfondirò al più presto. Purtroppo non è dipeso dalla mia Amministrazione, essendoci insediati da pochissimo. Di fatto abbiamo ereditato una situazione non felicissima, per cui ci dovremo adeguare velocemente. Dovremo correre prima di camminare.