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Economia e lavoro | 04 luglio 2024, 15:57

Casa di riposo Città di Asti: il pagamento arretrato di Imu al Comune preoccupa i dipendenti ancora senza lavoro

Una quindicina i dipendenti ancora senza lavoro che, fino a dicembre fruiscono della "messa in disponibilità"

La casa di riposo listata a lutto poche ore prima della chiusura

La casa di riposo listata a lutto poche ore prima della chiusura

Come annunciato nei giorni scorsi, Il Maina dovrà pagare l’Imu al Comune per oltre un milione di euro. La Cassazione infatti ha dato ragione all’amministrazione comunale che chiedeva il pagamento di arretrati a partire dal 2012. 

Un ennesimo problema per la struttura di via Bocca chiusa da dicembre 2022 con 8 milioni di debiti e in attesa di acquirenti. La vicenda era iniziata nel 2015 e, secondo il commissario straordinario dell'epoca, Giuseppe Camisola, la struttura, in quanto Ipab non avrebbe dovuto pagare l'Imu. La Cassazione ha dato ragione all'ex assessore al Bilancio Renato Berzano, accogliendo il ricorso.

"Per il Comune di Asti – aveva affermato il sindaco Maurizio Rasero l’ordinanza è una pronuncia importante perché riconosce la legittimità dell’operato dell’ufficio tributi che ha svolto l’attività accertativa nel pieno rispetto delle norme, anche in considerazione degli effetti di questa pronuncia sui contenziosi pendenti per la medesima questione”.

Il tutto si unisce al terzo tentativo di vendita dell'immobile non riuscito e la paura nel gruppetto di dipendenti Maina ancora senza lavoro, cresce.

"Siamo 17-18, rimarca il portavoce Danilo Moiso -  a essere precisi una decina sono state convocate la settimana scorsa per un colloquio in Asl e sono in attesa di risposta. Poco fa è arrivata la notizia dell'assunzione di 3 nuovi Oss"

Praticamente c'è una supervisione della Regione con una graduatoria, una lista,  dove c'è bisogno di personale, inerente alle qualifiche e ai ruoli ricoperte dagli ex dipendenti.

"Nessuno vuole rilevare la struttura con tutti quei debiti, però sinceramente ormai nella nostra situazione economica e immobiliare della situazione Imu, ci preoccupa poco. Ci preoccupa che questo gruppo di persone avevano la speranza residua, nel caso l'azienda fosse stata venduta, di essere acquisiti con tutto il 'pacchetto'. Perché c'era una clausola precisa nel bando di vendita che prevedeva questo. Andando  deserto il terzo tentativo  di vendita, la cosa per noi si complica perché fino ad ora abbiamo questa messa in disponibilità che scadrà a dicembre", spiega Moiso.

Questa ulteriore tegola dell'Imu da pagare preoccupa il gruppo: "Dobbiamo dire che c'è stata la tempesta perfetta, perché ci sono state le elezioni e la nostra non è una priorità .  La Regione sta continuando a fare delle convocazioni, ma a volte vengono suggeriti lavori a distanze improponibili anche di 150 chilometri andata e ritorno. Alcuni, tipo i dipendenti della cucina, non hanno ancora ricevuto nessun tipo di convocazione e dicembre si avvicina".

Betty Martinelli

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