L’edizione 2024 di AstiTeatro si è conclusa con un bilancio estremamente positivo, testimoniando il successo e l'innovazione del festival. Con circa 4.500 partecipanti, il festival ha registrato una significativa crescita sia in termini di pubblico che di apprezzamento. Gli spettacoli più seguiti, come l’apertura itinerante con "Classicismi", "Teresa", "RossoMilva", e i sold out di "Carmen" e "Caravaggio", hanno evidenziato la varietà e la qualità dell'offerta culturale.
Nonostante le sfide poste dal maltempo, il festival ha dimostrato una notevole resilienza e flessibilità. Ad esempio "Scintille", evento pensato per portare 'scintille' teatrali in alcuni spazi aperti del centro città, si è dovuto adattare a formati alternativi, continuando però ad attrarre spettatori. "Scintille è emerso come un elemento molto amato", ha dichiarato il direttore artistico Mario Nosengo. "Quest'anno non è stato possibile girare i vari luoghi all’aperto, ma siamo riusciti a mantenere una varietà di spettacoli, sia per giovani che più tradizionali."
Anche il sindaco Maurizio Rasero ha espresso dispiacere per "Scintille", definendola il maltempo l'unica "nota stonata". Tuttavia, ragionando in merito alla rassegna nel suo insieme, ha sottolineato: "Abbiamo offerto una diversificazione di offerta che ha consentito a tutti di seguire il proprio genere preferito. Numeri importanti e incoraggianti, in forte crescita, rappresentano il premio per il lavoro dei tanti che hanno contribuito a sviluppare una importante edizione di AstiTeatro".
Guardando ai numeri, il festival ha anche attirato un nuovo pubblico (39,2%), con un incremento dell'8% rispetto all'anno precedente, e ha visto una crescita della soddisfazione generale, con il 65% dei partecipanti che, compilando gli appositi questionari forniti, ha valutato l'offerta di spettacoli con una valutazione di almeno 4/5. Dato che si avvicina ai livelli di apprezzamento di AstiTeatro 44, segnando un ritorno alla forza delle edizioni passate.
"Il maggior coinvolgimento del pubblico giovane è uno dei punti di forza di questa edizione", ha affermato Angelo Demarchis, dirigente del settore Cultura. Ricordando che "Il budget di AstiTeatro è piuttosto importante (180.000 euro complessivi di spesa, ndr.) ed è una spesa interamente coperta da voci di entrata, quindi non finanziata con risorse derivanti da entrate dirette, ma in parte con gli incassi e soprattutto grazie ai sostenitori e sponsor, come la Compagnia di San Paolo.”
Feedback e valutazioni
Il feedback del pubblico, raccolto attraverso la piattaforma Metamorfosi, ha prodotto una nuvola di parole che riflette un'immagine positiva del festival. Termini come “CULTURA”, “SCOPERTA”, “NOVITÀ”, “CREATIVITÀ”, “DIVERTIMENTO”, “OPPORTUNITÀ”, “ESPERIENZA”, “EVASIONE” e “OCCASIONE” sottolineano la percezione del festival come un evento di grande valore culturale e di arricchimento personale.
"Ho assistito a diverse serate", ha detto l'assessore alla Cultura Paride Candelaresi, "alcune cose mi sono piaciute molto fin da subito, mentre altre mi hanno lasciato più tiepido, ma mi hanno fatto pensare successivamente, quindi ritengo sia stata un'esperienza arricchente. Sono inoltre molto felice di aver creduto nella direzione artistica di Mario Nosengo, professionista dotato di grande gusto e umanamente apprezzabile".
Oltre all'apprezzamento per tutta la "macchina" comunale che ha consentito di allestire il festival, l'assessore ha voluto salutare anche Chiara Buratti, attrice che negli ultimi anni è stata una delle colonne portanti della rassegna e moglie del direttore artistico di AstiMusica Massimo Cotto, impossibilitata a prendere parte all'edizione 2024 a causa di alcuni problemi di salute.
Uno sguardo al futuro
Guardando al futuro, l'Assessore Candelaresi ha sottolineato l'importanza di coinvolgere maggiormente il pubblico con eventi itineranti che quest'anno hanno ottenuto ottimi riscontri: "Da settembre ci rimetteremo subito al lavoro per preparare la prossima edizione - ha affermato - e vorrei puntare maggiormente su questo tipo di eventi per coinvolgere maggiormente anche chi, in normali condizioni, ad AstiTeatro non ci andrebbe". "Chiaramente - ha concluso con riferimento agli 'stati generali' dello scorso autunno, incontri nel corso dei quali ci si è confrontati su proposte di ambito culturale -, qualsiasi suggestione o consiglio saranno bene accetti."
Il direttore artistico Nosengo ha aggiunto: "Il ritorno dei giovani conferma che la strada seguita è quella corretta. Questo festival non è nato per la drammaturgia contemporanea, lo è diventato dopo, affermandosi come un punto di riferimento italiano, salvo che successivamente si è un pochino perso. Alla luce di questi risultati, vogliamo continuare su questa strada e migliorarci sempre più".
Con queste solide fondamenta, AstiTeatro guarda al futuro con ottimismo, pronta a preparare un’edizione 2025 ancora più coinvolgente e innovativa, confermando il festival come un appuntamento imprescindibile per la cultura e lo spettacolo.