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Cronaca | 29 giugno 2024, 07:28

La Guardia di Finanza di Torino su disposizione della Procura di Asti sequestra beni per oltre 3,6 milioni al patron dell'albese Egea [VIDEO]

Il reato contestato a Pier Paolo Carini è di false comunicazioni relative i bilanci 2017-2021

La Guardia di Finanza di Torino su disposizione della Procura di Asti sequestra beni per oltre 3,6 milioni al patron dell'albese Egea [VIDEO]

Nell'ambito di un'indagine coordinata dalla  Procura della Repubblica di Asti i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino hanno dato esecuzione nei confronti del patron della Egea S.p.A. di Alba (CN), holding di un gruppo societario operante nei settori dell'energia e dell'ambiente, a un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale relativamente ai profitti delle condotte di "False comunicazioni sociali delle società quotate" accertate in relazione ai bilanci presentati dalla  società nel periodo 2017-2021, per un importo di oltre  3,6 milioni di euro.

Le complesse attività investigative che hanno portato al suddetto risultato erano state delegate, nel 2023, dalla Procura di Asti al Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Torino e avevano richiesto lo svolgimento di intercettazioni telefoniche, approfondite perquisizioni presso le sedi del "gruppo Egea", la disamina della notevole mole di documentazione contabile ed extracontabile acquisita, l'audizione di diverse persone informate sui fatti, l'elaborazione e l'esame dei dati estrapolati dai sistemii nformatici aziendali nonché tratti dalle banche dati in uso alla Guardia di Finanza.

 In tale contesto, in sintesi, è emersa ferma restando, chiaramente, la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità la configurabilità delle ipotesi di reato di cui agli artt. 2622 (False comunicazioni sociali delle società quotate) e 2621 (False comunicazioni socialí) del codice civile a carico del management apicale, rispettivamente, di Egea e Egea commerciale.

Avendo EGEA S.p.A. emesso strumenti finanziari ammessi alla negoziazione in un sistema multilaterale di negoziazione italiano nonché fatto appello al pubblico risparmio.

In particolare, grazie ai meticolosi approfondimenti svolti dagli investigatori relativamente ai bilanci delle due società del periodo 2017-2021, connotati dall'estremo tecnicismo della materia affrontata, è emerso come attraverso artifici contabili l'EGEA COMMERCIALE S.r.L. abbia esposto, ad eccezione del 2021, un utile (ancorché modesto) di esercizio anziché, come avrebbe dovuto, rilevantissime perdite (ammontanti complessivamente a oltre  117 milioni). Ciò avrebbe determinato l'azzeramento del patrimonio netto, che sarebbe anzi risultato ampiamente negativo.

Tali pessimi risultati di esercizio si sarebbero dovuti quindi riflettere sul bilancio consolidato di gruppo (in cui, nell'anno 2021, i ricavi di esercizio esposti avevano raggiunto l'importo record di circa  1 miliardo e mezzo) e della holding EGEA S.p.a., che avrebbero dovuto conseguentemente registrare notevoli perdite e una significativa erosione del patrimonio netto.

Redazione

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