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Cultura e tempo libero | 28 giugno 2024, 08:54

Continua la rassegna culturale a Roatto "I venerdì noir". Venerdì 5 luglio ospite il giornalista e scrittore Claudio Giacchino

Alle 21 in Biblioteca racconterà diversi casi di cronaca nera di cui si è occupato nei cupi anni di piombo

Continua la rassegna culturale a Roatto "I venerdì noir". Venerdì 5 luglio ospite il giornalista e scrittore Claudio Giacchino

Il giornalista e scrittore Claudio Giacchino, sarà ospite dell’Associazione CulturaleLa Stele di Nettuno” di Roatto, nell’ambito del ciclo di incontri “i venerdì noir”, venerdì 5 luglio 2024 alle 21 presso la Biblioteca di Roatto.

Racconterà della sua lunga carriera di giornalista per “La Stampa” dove si è occupato dei più importanti casi di cronaca nera e degli anni di piombo, dagli anni ’70 agli anni ’90. Partendo dalla sua lunga esperienza ha scritto molti libri:

L’ultima notte con Martine, che racconta l’indagine sulla morte di Martine Beauregard, uccisa il 18 giugno 1969 e lasciata nuda vicino all’ippodromo di Vinovo, alle porte di Torino. Martine viveva del suo corpo, è stata torturata, soffocata, strozzata. Perché? È stata uccisa durante un’orgia, un rituale satanico al quale hanno partecipato uomini insospettabili, potenti? Che fine ha fatto il suo guardaroba? I corvi scrivono, il celebre commissario Montesano indaga, i giornali combattono la guerra spietata ed esilarante degli scoop. Un omicidio che ha appassionato l’Italia.

Diverso è il racconto di Venti di terrorismo: cosa accomuna i 18 morti in cinque anni per terrorismo a Torino, da Giuseppe Ciotta, brigadiere di Pubblica Sicurezza, freddato il 12 marzo 1977 da un killer di Prima Linea, fino a Sebastiano D’Alleo e Antonio Pedio, guardie giurate Mondialpol, uccisi dalla Brigate Rosse il 21 ottobre 1982 nella filiale del Banco di Napoli di via Rosolino Pilo?

L'autore

Claudio Giacchino, che nella sua lunga attività di giornalista ha seguito anche gli anni di piombo a Torino, risponde con un libro scritto con una tecnica originale: le vittime, che “dormono sulla collina del sangue innocente”, si raccontano in prima persona, a volte desolati – “Sono morto per qualcosa di utile? – si chiede il brigadiere Ciotta – No, sono morto per nulla”, altre con la certezza di “aver rappresentato l’Italia della ragione, a difesa della libertà contro le barbarie” - Carlo Casalegno, altre infine quasi con ironia – “L’unica consolazione – commenta il vigile urbano Bartolomeo Mana – è che non ho precipitato nel dolore una moglie e dei figli: non avevo ancora messo su famiglia”.

Importanti riflessioni, con le parole della guardia giurata Giuseppe Pisciunieri (ucciso il 10 aprile 1980 vicino alla sede della Mondialpol): “È crudele, ma è la verità: si è molto affascinati dagli assassini, poco dagli assassinati. Le vittime vengono compiante, ma è dei colpevoli che si cerca di comprendere la personalità, sono le loro vite che vengono scrutate per individuare l’intoppo”.

L’incontro, a ingresso libero, si terrà venerdì 5 luglio dalle ore 21 presso la Biblioteca di Roatto in Piazza Piemonte.

Redazione

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