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Economia e lavoro | 21 giugno 2024, 10:48

Il concorso per infermieri in Piemonte continua ad essere al centro delle polemiche. Il NurSind: " E' tempo di decidere cosa fare"

Gabriele Montana, segretario provinciale: " Se qualcuno vorrà prendersi la briga di mettere in discussione tutti i contratti, sarà un problema di tutti e non solo di alcuni"

Il concorso per infermieri in Piemonte continua ad essere al centro delle polemiche. Il NurSind: " E' tempo di decidere cosa fare"

Francesco Coppolella, Segretario di NurSind Piemonte, ha nuovamente espresso preoccupazione in merito alla situazione del concorso per infermieri nella Regione Piemonte.

 “Ad oggi, avremmo dovuto avere, secondo quanto previsto dal piano straordinario di assunzioni, un migliaio di infermieri aggiuntivi,” ha ricordato Coppolella. Invece, le complicazioni legate al concorso a tempo indeterminato hanno impedito persino la sostituzione del personale in uscita, aggravando la situazione degli organici.

Coppolella ha poi sottolineato la mancanza di una linea unitaria tra le Aziende e l’assenza di direttive chiare dalla Regione: “Dopo aver denunciato una mancata linea unitaria da parte delle aziende e stimolato la Regione ad emanare indicazioni univoche e uniformi, prendiamo atto che l’indicazione data è stata quella di assumere e scorrere le graduatorie normalmente senza ulteriori altre disposizioni”.

Molti candidati temono di accettare contratti che potrebbero rivelarsi nulli a causa dei ricorsi pendenti. “Non vi è infatti certezza degli esiti del ricorso in discussione il prossimo 19 novembre presso il TAR e tanto meno garanzie in tal senso che possono lasciare tranquilli,” ha affermato il segretario di NurSind.  “Crediamo che non vi è più tempo per temporeggiare senza che nessuno si assuma la responsabilità di prendere decisioni,” ha concluso Coppolella, chiedendo azioni tempestive che considerino diversi scenari e proteggano i concorsisti, garantendo assunzioni rapide e rispettose dei professionisti coinvolti.

 

La situazione a livello astigiano

“Per quanto riguarda la nostra provincia – sottolinea Gabriele Montana, segretario territoriale NurSind Asti – la situazione di Azienda Zero e del relativo concorso ha prodotto due delibere per un totale di 46 assunzioni. Ricordiamo che in quella graduatoria ci sono 57 colleghi, quindi la direzione generale ha emanato queste delibere per assumerne i 46 colleghi senza timore, mostrando coraggio.

 La comunicazione della Regione Piemonte, infatti, è stata abbastanza chiara e ha definito le graduatoria utilizzabili, quindi i colleghi andranno a firmare un contratto a tempo indeterminato e l’Asl-At non inserirà nessuna clausola specifica in merito al ricorso del Tar. In considerazione a quello che avverrà a novembre – prosegue Montana la nostra ipotesi sicuramente è quella che dovrà essere prioritaria la situazione pubblica e di tutti i cittadini, quindi di un intero sistema sanitario regionale

Alla base di tutto ci deve essere la sicurezza pubblica, qualsiasi decisione che verrà presa  dovrà essere sicuramente quella di mantenere centinaia di colleghi all’interno delle Aziende del sistema sanitario regionale del Piemonte. 

Pertanto definirei una situazione che vada in una direzione differente al quanto remota e utopica, questo anche in merito a quanto detto lo scorso 18 giugno in Senato (durante la Commissione Sanità e lavoro sul decreto liste d’attesa) dal nostro segretario nazionale NurSind, Andrea bottega, che ha affermato che il vero problema sanitario della nazione non sono tanto le liste di attesa, bensì è rappresentato dalla mancanza di infermieri. Senza questi – conclude il segretario territoriale NurSind Asti – saremo costretti a chiudere gli ospedali. 

Sulla base di tutto ciò non posso pensare ad uno scenario diverso rispetto a quello da noi ipotizzato per il mese di novembre. 

La Regione ha detto che queste graduatorie sono utilizzabili e non voglio pensare che tra qualche mese le cose saranno diverse. Se qualcuno vorrà prendersi la briga di mettere in discussione tutti i contratti, allora sarà un problema di tutti e non solo di alcuni. 

Se verranno a mancare centinaia di infermieri dalle Aziende regionali, infatti, non sarà garantita la sicurezza pubblica di ogni cittadino del Piemonte. E’ questa ipotesi pensiamo e ci auspichiamo possa essere al quanto remota e utopica”.

Redazione

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