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Scuola | 20 giugno 2024, 17:14

Il maestro Giampiero Monaca "padre" del progetto "Bimbisvegli", tenta causa al ministero dell'Istruzione che gli nega la conciliazione

La causa va avanti ed è stato attivato un crowdfunding per sostenere il maestro, che è stato licenziato, nelle spese legali. "Spero almeno in un riconoscimento dei danni alla salute"

Il maestro Monaca durante una protesta

Il maestro Monaca durante una protesta

Ricordate il maestro Giampiero Monaca? Per molto tempo la sua battaglia sul suo progetto educativo "Bimbisvegli" aveva tenuto banco sulle pagine dei giornali, fino al suo licenziamento per aver rifiutato il trasferimento in una scuola dove però non avrebbe potuto portare avanti la sua "creatura" e una battaglia legale seguita alle proteste, anche plateali, del famoso maestro astigiano.

Ci sono delle novità perché nei giorni scorsi si è svolta presso il Tribunale del  Lavoro di Asti la seconda udienza inerente la causa intentata dal maestro Giampiero Monaca nei confronti del Ministero dell'Istruzione, avente ad oggetto l'accertamento del "mobbing" datoriale ed il risarcimento dei danni che ne sono conseguiti, alla salute, alla dignità e alla professionalità. 

Davide contro Golia ma con epilogo sfavorevole

Un Davide contro Golia e un atto di disobbedienza civile che il maestro ha messo in atto per evitare che nella sua nuova destinazione i bambini trovassero, spiega "un maestro ormai prostrato, umiliato, isolato, e anche per rispetto nei confronti  delle comunità educanti della scuola di Serravalle d'Asti, privata di fatto dell’approccio Bimbisvegli".

 Un epilogo sopraggiunto dopo anni di  esasperazione psicofisica, vissuti dal maestro Monaca come un vero e proprio "mobbing", durante i quali si è sentito "un soggetto da ostacolare ed isolare, per il solo fatto di aver dato corso ad una proposta educativa in cui credeva". 

Il giudice all'udienza ha proposto ad entrambe le parti l’eventualità di una transazione che, con un accordo conciliativo, evitasse una lunga e complessa causa per “mobbing e straining”, estremamente onerosa anche dal punto di vista economico e il maestro, difeso dall’avvocato Luigi Dabbene, ha voluto esprimere la propria posizione conciliante e di non litigiosità, esprimendosi favorevolmente in merito ad una transazione:Non ho più uno stipendio, rimarca, sono stato demolito da un punto di vista professionale, non sto nemmeno bene di salute, perché, per coerenza e per tutela verso i piccoli e me stesso, mi son lasciato far fuori dall’insegnamento nella scuola pubblica, in cui continuo a credere" .

Il maestro rimarca di non voler fare la guerra al Ministero: "Sono qui a segnalare quello che mi è parso un comportamento di accanimento vessatorio, ma, ribadisco: credo nella scuola pubblica. Una Scuola pubblica, gratuita, di eccellenza, aperta e formatrice di cittadini attivi solidali, critici e affidabili".

Niente accordi... Si va avanti

Monaca si è detto disposto a trovare un accordo, ammorbidendo le sue prese di posizioni iniziali e proponendo di "rientrare dalla finestra" anche solo come consulente. "Se, come detto dalle Ispettrici  Ministeriali, 'non ho la mentalità da lavoratore dipendente' (verissimo), ho proposto di includere nella fatidica transazione una collaborazione, con una delle millemila branche del Ministero, come libero professionista, fornendo consulenze a tempo determinato, per contribuire a formare insegnanti  preparati per la  scuola aperta, come richiesto dalle delle indicazioni nazionali ministeriali e, perché no, trovare, con altri funzionari ministeriali o universitari, una veste scalabile per l’approccio Bimbisvegli, in modo da poterlo, in un futuro, rendere fruibile da altri insegnanti in altri contesti."

Ma dal Ministero è giunta netta chiusura alla proposta e ora proseguirà la lunga causa, mentre il maestro spera che gli siano "almeno riconosciuti i danni alla salute e alla professionalità".

"Sarà dura, conclude Monaca, ringrazio infinitamente il professore ed amico Giuseppe Paschetto per aver attivato un crowdfunding ( https://gofund.me/cb5cfa03 ) per sostenermi nelle spese legali che via via dovrò sostenere e una raccolta firme su change ( https://chng.it/DSPKDPG9rz ) per rompere il muro di silenzio mediatico calato sulla vicenda da quando, insieme all’intera comunità educante di Bimbisvegli a Serravalle (genitori, abitanti della frazione, comitato scientifico), abbiamo iniziato a far notare che  la nostra esperienza di scuola felice funzionale e pubblica era in serio pericolo".

Betty Martinelli

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