La direzione aziendale di Gimar, leader internazionale del settore enologico, ha comunicato l'intenzione di fermare la produzione ad Occimiano (Alessandria) e di spostare il personale - ad oggi circa 50 persone - nel sito di Calamandrana, a circa 60 chilometri di distanza.
A comunicarlo è la Fiom Cgil in una nota e ieri ci sono state due ore di sciopero e presidio davanti ai cancelli. Sulla sede di Occimiano peserebbe la necessità di intervenire con investimenti e azioni strutturali importanti, soprattutto dal punto di vista della sicurezza.
Per queste ragioni e per ottimizzare i costi, sono state decise chiusura e trasferimento, ma per la camera del lavoro queste logiche aziendali, "oltre a essere sempre più ricorrenti, indeboliscono il tessuto industriale e sociale del Paese, creando una vera e propria emergenza che va affrontata concretamente e in tempi brevi".
Dalla proprietà, come si evince dall'agenzia Ansa, precisano che sono stati stanziati circa 5 milioni di euro complessivi per la creazione della nuova unità produttiva: "Un unico grande stabilimento per il Piemonte, dove fare confluire l'attività delle due storiche realtà di Gimar e Sirio Aliberti. Oltre a essere meglio equipaggiato dal punto di vista tecnico e infrastrutturale, sarà strutturato per massimizzare gli standard di sicurezza, l'ottimizzazione logistica e la crescita del business e occupazionale".
L'azienda assicura che l'accorpamento delle attività nella nuova sede non avrà alcun impatto sulle maestranze, trasferendo interamente il personale di Gimar nella nuova unità, facilitandolo con diversi servizi gratuiti.
Per facilitare l'operazione, l'azienda metterà a disposizione dei dipendenti una serie di servizi gratuiti, tra cui un bus-navetta, e una mensa.
Continua lo stato di agitazione dell'azienda in attesa di un incontro fissato per il 23 maggio.