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Attualità | 23 marzo 2024, 16:45

Le foreste, un patrimonio da salvaguardare anche per la nostra Regione

Gli ettari di foresta gestiti in maniera sostenibile salgono del +5,9%

Le foreste, un patrimonio da salvaguardare anche per la nostra Regione

Valorizzare il patrimonio forestale nazionale e ottimizzarne la gestione ai fini di una maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Questo il messaggio di Confagricoltura Piemonte in occasione della Giornata mondiale delle Foreste, che si è tenuta il 21 marco, quest’anno dedicata all’innovazione.

Le foreste italiane si estendono su oltre 11 milioni di ettari, un valore che è raddoppiato negli ultimi 50 anni ed è pari a quasi il 40% del territorio nazionale. Soltanto negli ultimi 10 anni la superficie boschiva è aumentata del 4,9% (fonte: Masaf).

Una crescita – sottolinea Confagricoltura – che però non è frutto di specifiche politiche attive di rimboschimento, bensì dell’abbandono delle attività primarie e dello spopolamento di aree montane e collinari.

Le foreste rappresentano un enorme patrimonio per il nostro Paese – rimarca Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e della FNP Risorse boschive e Coltivazioni legnose di Confagricoltura – Basti pensare ai servizi ecosistemici che mettono a disposizione e alla sempre maggiore fruizione da parte dei cittadini, che ne riconoscono il valore, come anche al valore economico delle filiere legno-energia. Occorre una migliore programmazione gestionale del patrimonio forestale – aggiunge Allasia - favorendone la valorizzazione anche attraverso l'introduzione di innovazioni tecnologiche, sia a livello tecnico-produttivo, sia di prodotti finali, con l'obiettivo di incrementarne la produttività, dando maggiore forza alle filiere per ridurre i costi, generare reddito ed esternalità positive per la società e l'ambiente”.

Oggi soltanto il 18% della superficie forestale italiana è soggetta a piani di gestione e, sebbene la produzione di legno e di altri prodotti rimanga stabile, diminuiscono le segherie e le infrastrutture per le utilizzazioni in bosco.

Il patrimonio boschivo è inoltre fondamentale per l’assorbimento di CO2. Per tale motivo Confagricoltura auspica che le disposizioni europee ed italiane in materia possano effettivamente dare la possibilità di valorizzare i crediti di carbonio prodotti dalle superfici forestali italiane.

Siamo stati il primo Paese ad applicare la Strategia Forestale europea, che ha tra i principali obiettivi una gestione forestale sostenibile, l’efficientamento dell’impiego delle risorse naturali, lo sviluppo di conoscenze multidisciplinari per la tutela delle foreste, attraverso attività di ricerca, formazione professionale e promozione dei prodotti forestali – conclude Allasia – Abbiamo quindi tutti gli strumenti per migliorare nella gestione di questa enorme ricchezza”.

 Gli ettari di foresta gestiti in maniera sostenibile salgono del +5,9%

Gli ettari di foreste gestite in maniera sostenibile in Italia salgono a quota 980.611,54nel 2023, con un incremento del +5,9% rispetto all'anno precedente, con ben 14 nuove certificazioni e 14 regioni con almeno una foresta certificata. È quanto emerge dal Rapporto Annuale del PEFC Italia1, ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale, presentato in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste (21 marzo). Crescono anche le certificazioni per servizi ecosistemici (+47%) e le aziende di trasformazione che hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia PEFC (+8,6% rispetto al 2022).

"Abbiamo raggiunto quasi un milione di ettari certificati dal PEFC in Italia: la diffusione della certificazione forestale è uno strumento decisivo per il contrasto al cambiamento climatico. Un milione di ettari di foreste certificati fanno bene al Paese", spiega Marco Bussone, Presidente PEFC Italia. "Le aziende stanno imparando ad essere sempre più sostenibili, creando delle filiere virtuose intorno alle loro attività e l'incremento dei servizi ecosistemici sta promuovendo un cambio prospettico che ci riguarda tutti, dal produttore al consumatore. Perché il benessere del cittadino si misura anche sul benessere del patrimonio forestale. La crisi climatica inoltre sta modificando in maniera sostanziale l'atteggiamento di consumatori e aziende, indirizzando le scelte verso alternative sostenibili e certificate. I risultati della certificazione PEFC in Italia - conclude Bussone - confermano questo trend, motivato anche dalla spinta indotta dalle istituzioni e dai criteri ESG sempre più al centro delle politiche pubbliche e private".

"C'è un impegno forte dei proprietari forestali privati, oltre che degli Enti locali - commenta Marco Bonavia, Dottore Forestale, Vicepresidente PEFC Italia - che dobbiamo guidare perché raccoglie pienamente le sfide date dal Testo unico forestale e dalla Strategia forestale nazionale. Siamo protagonisti in Europa. Le filiere non sono più una illusione. I territori sono concreti e ci stanno lavorando. La certificazione con la pianificazione è il primo grande passo".

Le regioni più certificate: Trentino Alto Adige in testa

A livello territoriale, il Trentino Alto-Adige si conferma capofila per superficie forestale certificata più estesa con 578.963,8 ettari, considerando quelle curate dal Bauernbund - Unione Agricoltori di Bolzano, le aree gestite dal Consorzio dei Comuni Trentini e dalla Magnifica Comunità di Fiemme nella provincia di Trento.

Al secondo posto il Friuli Venezia Giulia, con 96.035,94 ettari, di cui la maggior parte gestiti da UNCEM FVG. Al terzo posto il Piemonte, con 82.157,10 ettari certificati, grazie a tre nuove certificazioni che l'hanno fatto salire sul podio: in particolare, nel corso del 2023 si è aggiunta una nuova certificazione di gruppo, ottenuta dal GruppoPEFCENEGIVOS,per 864 ettari complessivi, nei comuni di Valprato Soana (TO) e Ribordone (TO), mentre l'Unione Montana dei Comuni del Monviso ha conseguito la Certificazione di Gestione Forestale Sostenibile e Responsabile per una superficie complessiva di 887ettari, interamente di proprietà pubblica, interessata da una pianificazione forestale a governo ceduo e misto, volta anche al rimboschimento. A dicembre inoltre 10.497,80ettarisono stati certificati per la gestione forestale sostenibile dall'Associazione Monte Rosa Foreste che ha coinvolto 21 comuni nelle province di Vercelli e Novara.

 Con 80.066,27 ettari certificati si posiziona al quarto posto il Veneto, dove nel 2023 si sono aggiunte - tra le altre - le certificazioni del Consorzio Val Sermana, del Gruppo PEFC Foresta Amica e del Gruppo PEFC Veneto Foreste Confagricoltura Veneto. Al quinto posto c'è invece la Lombardia, con 71.005,17 ettari certificati secondo lo standard PEFC.

Con 80.066,27 ettari certificati si posiziona al quarto posto il Veneto, dove nel 2023 si sono aggiunte - tra le altre - le certificazioni del Consorzio Val Sermana, del Gruppo PEFC Foresta Amica e del Gruppo PEFC Veneto Foreste Confagricoltura Veneto. Al quinto posto c'è invece la Lombardia, con 71.005,17 ettari certificati secondo lo standard PEFC.

Tra le regioni in crescita spiccano inoltre la Toscana(35.809,88 ha) e l'EmiliaRomagna (6.888,60 ha) con il Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, che ha ottenuto la certificazione per la gestione forestale sostenibile e responsabile oltre che la verifica dei Servizi Ecosistemici biodiversità, servizi turistico-ricreazionali e carbonio forestale. Sempre in Toscana, l'Unione dei Comuni Montani del Casentino ha certificato 5.764,57 ettari.

Nelle Marche, i 9.208,25 ettari certificati sono relativi al Gruppo "Bosco di Marca", costituitosi grazie al progetto "CO2 S.Fo.Ma. MARCHE", finanziato dal PSR Marche: in questo caso si è anche osservato, grazie a studi condotti sul territorio, un incremento medio di 2,96 t di CO2/ha/anno rispetto alla non gestione, con l'obiettivo di valorizzare la capacità del bosco di stoccare il carbonio.

Sale anche il patrimonio forestale targato PEFC in Basilicata, con la nuova certificazione rilasciata alla società agricola Biolegna S.r.l. di Altamura (BA) con unità operative anche ad Abriola (PZ), con cui il territorio lucano ha raggiunto i 4.082,18 ettari.

Servizi ecosistemici: crescono le certificazioni da nord a sud

Incrementate anche le certificazioni per i serviziecosistemici, del 47% in più rispetto al

2022, con 8 nuove certificazioni, di cui 5 legate ad attività di aumento dello stoccaggio o diminuzione delle emissioni di CO2 equivalente - che hanno portato ad un aumento della CO2 stoccata o non emessa di 128.923 tonnellate - e altre 3 per le funzioni turistico-ricreative.

In particolare, Toscana e Trentino Alto Adige hanno promosso progetti dedicati alla fruizione del bosco come servizio ecosistemico per il benessere derivante dalla frequentazione dei boschi, come il Forest Bathing del Consorzio forestale dell'Amiata e il Parco del Respiro del comune di Fai della Paganella, in provincia di Trento.

Significativa anche l'esperienza del Consorzio dei Boschi Carnici, non solo prima realtà in Italia ad aver certificato il servizio ecosistemico dello stoccaggio o non emissione del carbonio ma anche tra le prime a dare il via ad una filiera certificata dei servizi ecosistemici grazie alla convenzione siglata con Burgo group, azienda multisito con 15 sedi in Italia ed una in Belgio, certificata per la Catena di Custodia PEFC fin dal 2007.

Redazione

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