Luigi Florio, presidente dell'Associazione Italia Israele, ha mandato una lettera di solidarietà a Dario Disegni, presidente della comunità ebraica torinese, i merito alla recente scelta del Senato accademico dell'Università di Torino.
L'università di Torino, infatti, ha deciso di non partecipare al bando 2024 del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per la raccolta di progetti di collaborazione tra le istituzioni di ricerca italiane e israeliane. Il Senato accademico ha votato una mozione che ritiene non opportuna la partecipazione al bando Maeci, visto il protrarsi della situazione di guerra a Gaza.
"Desidero esprimere alla Comunità Ebraica torinese, a nome dell’Associazione Italia Israele che ho l’onore di presiedere e mio personale, affettuosa e incondizionata solidarietà a fronte del clima di discriminazione che ancora una volta anche qui in Piemonte sta montando intorno agli ebrei e alle loro istituzioni - scrive Luigi Florio - Quanto è successo due giorni fa al Senato Accademico dell’Università di Torino ne è purtroppo una triste conferma. Con il grave gesto compiuto, l’Ateneo del nostro capoluogo ci ricorda suo malgrado che cosa fosse il Piemonte prima dello Statuto Albertino, quando era lecito discriminare impunemente gli ebrei a dispetto del comune buon senso. Mi è caro ricordare in questo difficile momento l’esempio luminoso di Luigi Einaudi, di cui ricorrerà domenica il 150° anniversario della nascita, che nel 1925, in pieno regime fascista, a fronte di pericoli ben più gravi di quelli a cui è stato esposto per qualche minuto il Senato Accademico ad opera di un gruppetto di sostenitori di Hamas, ebbe il coraggio di sottoscrivere il manifesto degli intellettuali antifascisti. Anche per quel coraggio, alla caduta del regime fascista, Einaudi fu chiamato alla guida dell’Università di Torino. Confido – con Lei – che quell’esempio saprà ispirare il riscatto dell’Ateneo torinese e di tutti gli spiriti liberi".