Politica - 15 marzo 2024, 18:44

"La palestra di via Rosa sia intitolata al più presto a don Puglisi": la minoranza chiede una risposta per il 21 marzo' Giornata in ricordo delle vittime delle mafie'

La proposta era stata sottoscritta a novembre da centinaia di firmatari e rappresentanti delle istituzioni. Il dossier già approdato in commissione toponomastica

Don Pino Puglisi (ph. Papaboys.org)

I consiglieri di minoranza Maria Ferlisi Mario Malandrone Gianfranco Miroglio Mauro Bosia Vittoria Briccarello Luciano Sutera Cerruti Massimo Michele Miravalle Roberto Vercelli Valter Saracco Paolo Crivelli Roberto Migliasso, con un'interpellanza sollecitano l'intitolazione della nuova palestra di via Rosa a don Pino Puglisi.

La proposta, presentata a novembre scorso è stata sottoscritta da centinaia di firmatari e sostenuta da numerosi rappresentanti delle istituzioni locali e vede quale ideatore e primo firmatario il giornalista astigiano Riccardo Santagati.

Nella lettera inviata dopo la presentazione della proposta, si legge: “La proposta di intitolare la palestra a Don Puglisi è un gesto significativo di impegno nella memoria delle vittime della mafia e nella lotta contro ogni forma di violenza e illegalità, specialmente tra le nuove generazioni. L'ampio consenso ottenuto dimostra la risonanza e la validità di questa proposta, aprendo la strada a un dialogo costruttivo con il Comune di Asti” e il dossier è già stato consegnato alla Commissione Toponomastica del Comune che dovrà pronunciarsi sulla richiesta in una delle prossime riunioni. 

Don Puglisi è una figura simbolo nella lotta contro la mafia e dedicò la sua vita alla promozione dei valori di legalità, inclusione dei giovani e contrasto ad ogni forma di violenza. Sacerdote nel quartiere di Brancaccio, a Palermo, ma anche insegnante e operatore sociale, contribuì negli anni ’90 a sottrarre alla mafia i ragazzi di periferia mostrando una vita diversa da quella “proposta” dalla criminalità organizzata. Per questo suo impegno sociale Padre Puglisi fu minacciato più volte, aggredito e infine, la sera del 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno, assassinato davanti alla porta di casa.

 Come emerso durante il processo al suo assassino, Padre Puglisi, appena intuito che stava per essere ucciso, sorrise al suo killer dicendogli: “Me l’aspettavo”.

I consiglieri sollecitano una risposta per l'intitolazione, chiedendo se l'amministrazione "non ritenga opportuno manifestare il proprio pensiero in merito a questa proposta in occasione del 21 marzo: Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie"

Redazione


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