Come logico che sia, la politica astigiana inizia ad esprimersi pubblicamente in merito al prossimo rinnovo delle nomine dei membri del Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti (ne abbiamo parlato in un articolo che puoi rileggere CLICCANDO QUI)
Tema al centro di un “caffè” (spazio social giunto alla 68esima ‘puntata’) servito dal consigliere di minoranza Mario Malandrone. Che, dopo aver invitato a prestare attenzione alle possibili parentele politiche, ricorda che “Il consiglio uscente è chiamato a un compito fondamentale scegliere questi 15 nomi in base a criteri che sono: il curriculum e l'esperienza ,la partecipazione e competenze collegate al ruolo che la Fondazione Cassa di Risparmio ha”.
Conseguentemente, Malandrone rivolge alcuni inviti. Il primo “che la società civile, i risparmiatori e i cittadini sentono io credo sia quello di scegliere bene nelle terne in base a competenze sulle attività che la Fondazione fa”.
Il secondo “che però riguarda poi anche consiglio di amministrazione e nuovo presidente è pur nel rispetto delle diversificate esperienze territoriali di assumere finalmente una visione di città utilizzare le risorse della fondazione per progetti davvero trasformanti del territorio. Se è pur vero che questa missione la Fondazione la svolge attraverso la partecipazione a Fondazione Musei e Astiss credo che un nuovo ruolo trasformante e su progetti più strutturati che incidano possa e debba essere il ruolo futuro della Fondazione bancaria”.
“È chiaro che le richieste di contributi su progetti dal territorio sono molte – aggiunge ancora Malandrone –, quindi inevitabile che si possa finire in una definizione di ‘contribuiti a pioggia’, la vera sfida che il nuovo consiglio di indirizzo, di amministrazione e presidente hanno è di fare si che la Fondazione incida maggiormente su progetti trasformanti e di qualità sul territorio”.
Il consigliere conclude invitando l’attuale e il nuovo consiglio a “scegliere i nomi sulla base di competenze legate all'attività e scopi della Fondazione e aprire un ciclo di progetti trasformanti, di qualità per la città ed il suo territorio”.