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Attualità | 05 marzo 2024, 13:46

Rasero: "Se necessario, impiegheremo il budget neve per sistemare le buche nell'asfalto"

"I cantonieri, comunali e provinciali, si sono subito attivati", ha aggiunto. L'assessore Gabusi: "Le Province 'pagano' le conseguenze di 5-6 anni con fondi ridotti"

Alcune buche (ora chiuse) in viale Partigiani

Alcune buche (ora chiuse) in viale Partigiani

Oltre a rappresentare evidenti pericoli per gli utenti, i numerosi cedimenti dell’asfalto su strade comunali, provinciali e regionali stanno suscitando molto malumore tra gli astigiani e, come del resto sempre accade in casi simili, sul ‘banco degli imputati’ social (e non solo) finisce la classe politica. Anche al di là delle proprie effettive responsabilità, poiché naturalmente la effettiva realizzazione delle asfaltature fa capo a una serie di procedure e bandi di gara rigidamente definite. 

Ciò nonostante, comunque, i cittadini indirizzano le loro lamentele alla politica e pertanto abbiamo deciso di dar voce sul tema a Maurizio Rasero, nella doppia veste di sindaco di Asti e di presidente della Provincia di Asti.

“Come chiunque può verificare scorrendo un po’ di articoli, le piogge di questi giorni hanno fatto saltare tratti di asfalto un po’ ovunque, non solo ad Asti e in provincia di Asti. Pertanto, poiché non riguarda solo noi, non mi pongo il problema del perché sia accaduto ha esordito – Il mio compito è di mettere in condizione i cantonieri di poter intervenire rapidamente dove necessario, come sta effettivamente succedendo. Anzi, ho anche provveduto a inviare una lettera di ringraziamento ai cantonieri della Provincia che, nonostante le piogge incessanti dei giorni scorsi, si sono subito attivati per le buche ma anche per situazioni di dissesto statico”.

“Non ho idea del perché sia successo proprio adesso – ha aggiunto – Non sono un tecnico e non mi occupo in prima persona di queste cose: ci sono bandi di gara, capitolati d’appalto… Per quanto ne so la composizione dell’asfalto è sempre la medesima, così come il metodo di lavoro. Quindi presumo che, probabilmente, l’intensità delle piogge possa essere la responsabile di questi danni di particolare entità ma, lo ripeto, stiamo operando per ovviare ai disagi. Se necessario, dirotteremo il budget non speso per la neve a questi interventi

C’è poi il problema, più volte sollevato da Rasero anche mediante lettere inviate al Governo, della riduzione di compiti e fondi destinati alle Province: “Io sono il primo a ribadire che, se venisse deciso di tornare all’elezione diretta del presidente della Provincia ne sarei contentissimo, perché sono enti indispensabili che, così come sono strutturate oggi, non hanno alcun senso di esistere. Quindi o le si elimina del tutto, ipotesi che secondo me avrebbe conseguenze catastrofiche, o gli si riattribuiscono compiti e fondi che negli anni sono venuti meno”.

 

Gabusi: "I tagli alle Province hanno reso complesso attuare la necessaria manutenzione"

Difficoltà ben note anche a Marco Gabusi, assessore regionale ai Lavori Pubblici che in passato, come noto, ha rivestito gli incarichi di sindaco di Canelli e presidente della Provincia di Asti. Pur trovandosi alle prese con situazioni di dissesti statici e allagamenti in varie zone della regione, come sempre non si è sottratto alle nostre domande. 

“Non mi occupo direttamente di queste situazioni perché la gestione delle strade fa capo a Comuni, Province e Anas a seconda della tratta – ha premesso – ma sono perfettamente conscio che il problema della asfaltature cedevoli è purtroppo ricorrente in diverse aree della regione”.

Ciascuno degli enti che ho citato (ovvero Comuni, Province e Anas, ndr.) stanzia importanti fondi per la manutenzione delle strade e la Regione è al loro fianco, pronti a supportarli totalmente – ha aggiunto – Però ritengo che il problema, soprattutto per le Province, vada ricercato nella carenza di risorse conseguente il loro demansionamento (riferimento alla legge Delrio, che le ha mutate in enti di secondo livello, privandole di incarichi e fondi, ndr.)”

“Successivamente, resisi conto dell’importanza di questi enti, un’inversione di tendenza c’è stata, ma ritengo non sia ancora sufficiente. Anche perché se consideriamo che mediamente un asfalto richiede manutenzioni ogni 7-8 anni, causa carenza di risorse per 5-6 anni ci si è trovati a riuscire ad asfaltare molte meno strade di quelle che effettivamente sarebbero state necessarie. Ora si cerca di correre ai ripari, ma è inevitabile si sia creata una disparità tra il numero di strade che richiederebbero interventi e quelle che si riesce materialmente a sistemare”.

In allegato, due ordinanze relative modifiche temporanee alla sosta per il ripristino dei manti stradali

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Gabriele Massaro


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