Ormai la guerra tra alcuni ambulanti aderenti al sindacato Goia (Gruppo organizzato indipendenti ambulanti) e l'amministrazione che vuole un mercato unico in piazza del Palio, è diventata una vera e propria "saga" e mercoledì prossimo si terrà l'ennesima manifestazione di protesta (QUI l'articolo) dei contrari allo spostamento.
"Un posto in piazza Alfieri", ironica parodia della celebre fiction "Un posto al sole", si arricchisce di una nuova puntata e, al centro di una nuova nota del GOIA astigiano, gli ambulanti coinvolgono la FIVA (Federazione italiana venditori ambulanti) di Ascom, presieduta da Raffaela Gigliodoro, che un tempo guidava la protesta dela commissione mercatali.
Pubblichiamo la nota
La fiction "un posto in piazza Alfieri" si arricchisce di una nuova puntata dove scendono in campo gli alfieri della Fiva ( Ascom ex commissione Gigliodoro Ferrero) a difesa degli operatori ( alimentaristi e pochi altri convinti di non subire alcuno spostamento) favorevoli ad un unico mercato in piazza Campo del Palio. Non solo scendono in campo, ma contestano anche i toni della protesta che, a loro dire, intimorisce diversi operatori indipendenti che non alzano i toni dello scontro pur non condividendo la serrata dei banchi.
Prendendo le distanze dai colleghi pronti a fare le barricate (con un ricorso al TAR) E la presidentessa rincara la dose dicendo: il Goia e gli altri parlino per loro, non per tutti gli ambulanti dal momento che la Fiva non aderisce a nessuno sciopero.
A questo punto facciamo un passo indietro e torniamo al mese di ottobre 2022 quando, apprendevamo dai giornali locali, che ringraziamo, che alla riunione della consulta l'Amministrazione era propensa ad accogliere lo spostamento in Piazza Campo del Palio di tutti gli operatori di piazza Alfieri e piazza Libertà.
Da quel momento il dissenso verso la commissione è subito stato evidente perché la maggioranza degli operatori di piazza Alfieri e piazza Libertà era contraria a questo tipo di soluzione.
I rappresentanti, in particolare la Gigliodoro e Ferrero, non davano risposte agli interrogativi degli operatori che si erano già molto preoccupati di quello che stava succedendo. Risposte aleatorie con cui dichiaravano la loro contrarietà a questa soluzione e non solo: asserivano che loro non avevano proposto nulla di tutto ciò. Al contrario, dopo un ulteriore riunione della consulta, dichiaravano in modo inequivocabile che l’Amministrazione Rasero aveva comunicato che o accettavamo quanto proposto oppure avrebbero cominciato col ridurci l'orario per costringerci ad accettare questo tipo di soluzione e che non intendevano intestarsi questa protesta.
Visto il crescendo del malumore fra gli operatori e avuto sentore che i contrari a questa soluzione stavano organizzando un assemblea, hanno prontamente convocato in data 18 dicembre 2022 un'assemblea di tutti gli operatori nella sala riunioni di un noto commercialista di Asti.
Riunione a cui hanno partecipato più di un centinaio di operatori e rappresentanti, che hanno espresso in modo energico la loro contrarietà a questo tipo di soluzione. Da quel fatidico 18 dicembre è cominciata una guerra indicibile fatta di offese e attacchi personali contro tutti gli operatori che sul gruppo della Gigliodoro si permettevano di esprimere pareri contrari al suo, in modo particolare quando veniva ricordato che i rappresentanti dovevano portare avanti le istanze della maggioranza.
Da quel momento sono iniziati a volare insulti, minacce, provocazioni e si è dato il via alle espulsioni (che siamo in grado di documentare.) Vogliamo ricordare inoltre che i primi a salire sulle barricate sono stati proprio quel gruppo di ambulanti capeggiati dalla Gigliodoro presentando un ricorso al TAR e uno al Consiglio di Stato, sempre a spese di pochi ambulanti disinformati, mentre contestualmente senza rispettare alcune regole, la stessa prendeva in assegnazione un posteggio riservato a piante e fiori in piazza Libertà di cui ancora adesso nessuno ha chiarito come e perché gli sia stato assegnato.
Porteremo avanti questa battaglia perché abbiamo la convinzione che difendere il posto di lavoro è sempre un diritto. Continuiamo a considerarci cittadini e non sudditi di un'associazione o di un amministrazione che non accetta confronti su nessun tema e dove le non-risposte alle nostre richieste continuano ad aumentare. Siamo sempre stati convinti che i due cardini della democrazia siano il consenso e il dissenso e tutti e due vanno ascoltati con pari dignità, non cercare di avere il consenso con minacce e ricatti e ingnorando le oltre 8000 firme raccolte dei cittadini astigiani. Per questo non abbiamo mai imposto nessun obbligo di partecipazione alle nostre manifestazioni.
I contrari allo spostamento