Ad un paio di settimane dall’iniziativa indetta per la tutela della sanità pubblica (CLICCA QUI per rileggere l’articolo), i sindacati astigiani torneranno a manifestare per una tematica affine, ovvero il rispetto degli impegni presi nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del ‘terzo settore’ operanti nelle case di riposo e delle strutture per anziani, disabili e di salute mentale.
In una nota congiunta firmata da FP Cgil Asti, FP Cisl Asti, Uil FPL Asti e Uiltucs Asti, le sigle sindacali denunciando che alcuni gestori di queste strutture avrebbero deciso di applicare contratti collettivi nazionali peggiorativi, come il CCNL Anaste, che prevedono salari più bassi e diritti ridotti per i dipendenti. Si tratta di contratti “pirata”, firmati con sindacati vicini alle imprese e che i firmatari ritengono contrari agli interessi dei lavoratori.
“La Regione Piemonte, che in passato aveva dichiarato di essere contraria a questi fenomeni, aveva sottoscritto con i sindacati un protocollo per controllare e contrastare i passaggi a contratti pirata, prevedendo la perdita dell’accreditamento per le strutture che li applicano – afferma la nota –. Tuttavia, questo accordo non è stato rispettato e l’esodo delle aziende a contratti peggiorativi continua senza sosta. I prossimi passaggi interesseranno case di riposo nelle province di Asti e Novara”.
Pertanto, i sindacati chiedono all’assessore regionale al Welfare, Maurizio Marrone, e al presidente Alberto Cirio di intervenire con urgenza per fermare questa situazione e garantire l’applicazione e il rinnovo dei contratti collettivi “buoni” del comparto, che assicurano cura e assistenza a persone fragili e bisognose.
“Si tratta di un comparto fondamentale per il welfare regionale – spiegano –, ma ancora invisibile e non riconosciuto, che si regge su condizioni di lavoro deplorevoli: turni massacranti, riposi inesistenti, bassi salari, carenza di personale, mancanza di controlli e sanzioni, violazione delle norme di salute e sicurezza”.
Per questo motivo, i sindacati hanno aperto lo stato di agitazione di tutto il personale impiegato nei servizi socio sanitari assistenziali educativi privati e accreditati, e hanno annunciato azioni di mobilitazione in tutti i territori della regione.
In particolare, ad Asti, dalle 10 di mercoledì 28 febbraio verrà allestito un presidio con volantinaggio presso la scalinata di piazza Campo del Palio e successivamente verrà consegnato al prefetto Claudio Ventrice un documento di denuncia e richiesta d’intervento nel settore da parte delle istituzioni regionali e nazionali.