Che la creazione di una ‘identità europea’ non possa prescindere dalla conoscenza delle altre realtà che compongono l’Unione, anche mediante interscambi culturali, lo avevano perfettamente compreso i legislatori che hanno dato vita al Progetto Erasmus, che da ormai alcuni decenni vede studenti spostarsi dal proprio Paese a un altro stato membro per periodi di studio e formazione.
Ambito in cui rientra anche il gemellaggio che in questi giorni vede 20 studenti e studentesse delle classi II e III del College “Jacques Prevert” di Chambly, cittadina che dista circa 40 minuti da Parigi, ospiti di coetanei astigiani, allievi della scuola Jona.
“Il progetto risale al 2014, quando la Città di Asti ha siglato un protocollo con l’Académie d'Amiens finalizzato a favorire scambi interculturali – ci ha spiegato la professoressa Stefania Grattarola, referente per la scuola astigiana insieme alla collega Cinzia Iavazzi –, rinnovandolo poi nel 2018”.
“In quell’occasione – ha proseguito la docente – una delegazione di colleghi francesi era venuta in visita ad Asti, prendendo contatti con insegnanti di medie e superiori. Io già collaborato con la collega Aurelie Fercot sullo sviluppo di scambi di materiale in merito alle specialità culinarie dei due Paesi e insieme abbiamo sviluppato un progetto Erasmus Plus sull’ecocittadinanza europea, che è stato approvato e finanziato”.
L’emergenza Covid ha inevitabilmente rallentato lo sviluppo delle iniziative correlate – portando anche a investire parte dei fondi in modo differente, come ad esempio lo sviluppo di un’attività di approfondimento del francese in orario extracurricolare –, culminate ora nella visita della delegazione di ragazzi e ragazze d’Oltralpe, che rimarranno ad Asti fino a venerdì mattina.
Nel loro (fitto) programma rientrano la partecipazione a lezioni nelle classi II e III bilingue frequentate dai coetanei alla Jona (che a loro volta stanno assistendo a lezioni di storia e geografia tenute in francese dagli insegnanti della delegazione ospite), visite educative della città e una ‘gita’ a Torino, con visita al Museo Egizio, in programma nella giornata di domani.
“Siamo tutti molto contenti di come si stanno sviluppato queste giornate – ha aggiunto la professoressa Grattarola –, perché è un’esperienza davvero stimolante, tanto per i ragazzi quanto per noi insegnanti”.
“La nostra quota di fondi a disposizione del progetto si è esaurita – ha concluso l’insegnante – ma, poiché i colleghi e i ragazzi hanno già espresso il desideri di ricambiare la visita, ospitando a Chambly un gruppo di studenti della Jona nel corso del prossimo anno scolastico, ci attiveremo per cercare un’altra fonte di finanziamento che ci consenta di realizzare lo scambio senza gravare eccessivamente sulle famiglie”.