Venerdì 23 febbraio 2024 alle ore 17 al Polo Didattico di Palazzo Alfieri ( corso Alfieri 375) si svolgerà la conversazione sul tema :
“Toponomastica femminile per il valore dei diritti e della memoria delle donne”; relatrice: Giovanna Cristina Gado, già segretaria comunale generale, referente dell’Associazione “Toponomastica femminile”.
“Mancano, ancora oggi- afferma Giovanna Cristina Gado, referente di Toponomastica femminile - azioni e politiche pubbliche incisive ed efficaci a garanzia dell’equità e della parità di genere-diritto umano fondamentale, nonché al rispetto dei principi Costituzionali fondamentali di pari dignità sociale, di uguaglianza sostanziale, senza distinzione di sesso e di libertà .”
L’articolata trattazione dell’argomento “Toponomastica femminile per il valore dei diritti e della memoria delle donne”, correlato alla imminente ricorrenza della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne dell’8 marzo 2024, si propone - spiega la relatrice - di far conoscere l’Associazione Toponomastica femminile e di sollecitare spunti di riflessione sulla condizione femminile per promuovere soluzioni di cambiamento socio-culturale necessarie:
- a porre fine a ogni forma di disuguaglianza e discriminazione nei confronti di donne e ragazze;
- a superare il divario di genere in molteplici ambiti e nella Toponomastica di Comuni e Città;
-a rieducare al linguaggio grammaticalmente corretto rispettoso del genere femminile, identitario e paritario-Non sessista e a contrastare gli stereotipi di genere, molto evidenti nella toponomastica dei Comuni e delle Città ;
- a restituire la memoria delle donne attraverso l’uso dello spazio pubblico per raccontare il vero volto delle Città e tramandarne la loro vera storia.
L’Associazione Toponomastica femminile - fondata e presieduta da Maria Pia Ercolini - ha condotto, a partire dal 2012, un censimento nazionale delle strade, da cui emerge un gap di genere impietoso nelle intitolazioni degli spazi e dei luoghi pubblici, che rappresenta una grave discriminazione di genere poiché la quantità di vie dedicate alle donne risulta irrilevante in proporzione a quella maschile e al totale della toponomastica italiana, in quanto irrilevante è ritenuto il loro ruolo e il loro lavoro, anche quando importante e innovativo, anche quando riconosciuto a livello internazionale e diffusamente studiato.
Per recuperare il divario di genere nelle intitolazioni degli spazi e dei luoghi pubblici e per dare visibilità, riconoscimento e la dovuta memoria storica alle donne che - nei diversi campi del sapere, in politica, nella storia, nell’arte, nella letteratura, nella scienza, nell’economia, nell’imprenditoria, nello sport- hanno dato il loro contributo alla società, l’Associazione mette in campo, con costante dedizione e strenuo impegno, un’ingente opera di sensibilizzazione, molteplici attività didattiche e culturali volte a coinvolgere la cittadinanza , iniziative , progetti, ricerche, pubblicazioni, mostre documentarie, convegni, campagne e proficue forme di collaborazione con le Amministrazioni comunali.
L’Associazione ritiene sia d’interesse condiviso mostrare a cittadine e cittadini il ruolo che esse hanno avuto nell’evoluzione della storia, delle scienze e delle arti e offrire in tal modo alle giovani generazioni una pluralità di prospettive che permettano di superare gli stereotipi imposti in modo pervasivo nel nostro vissuto quotidiano.
“Con la campagna 2024 “8 marzo, tre donne, tre strade” - che ha avuto il prestigioso patrocinio ed il prezioso supporto di ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia, presieduta dal Dott. Ing.Antonio Decaro), l’Associazione Toponomastica femminile ha rinnovato, la sua proposta ai Comuni, di celebrare concretamente la giornata della donna impegnandosi a dedicare le prossime tre aree di circolazione (automobilistica, pedonale, ciclabile) a tre figure femminili: una di rilevanza locale, una nazionale, una straniera, per riunire così le diverse anime del Paese: si tratta di una campagna- spiega Giovanna Cristina Gado, referente del progetto- a cui aderiscono molte Amministrazioni comunali e che concorre a ridurre il divario di genere nell’uso pubblico della Memoria e a plasmare un nuovo volto, un volto comunale meno disparitario e più inclusivo.
Conversazione ad ingresso libero.
Info: fond.eugenioguglielminetti@gmail.com www.museidiasti.com