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Attualità | 13 febbraio 2024, 10:18

Si va dritti verso la primavera: l'inverno astigiano, con il cambiamento climatico, non esiste più

Ennesima stagione fredda avara di neve: ad Asti nevosità diminuita del 37% in 30 anni

La nevicata del 15 dicembre 2022, l'ultima degna di nota ad Asti

La nevicata del 15 dicembre 2022, l'ultima degna di nota ad Asti

Le grandi nevicate invernali, che per giorni imbiancavano Asti e le campagne circostanti, con le corse in slittino improvvisate dai bambini lungo corso Dante sono un lontano ricordo e probabilmente non torneranno più. 

Il cambiamento climatico è un dato di fatto anche nell'Astigiano e il copione è già scritto: inverni che assomigliano sempre di più a giorni tardo autunnali e temperature che una volta avremmo definito "estive" che iniziano già nel mese di aprile/maggio per terminare ad ottobre inoltrato.

Le condizioni meteo -ne parleremo dopo - si stanno predisponendo per un assetto di inizio primavera: questo ci consente di tracciare, grazie ai numeri di Dati Meteo Asti, un bilancio dell'ennesimo "non inverno" sulle nostre zone.  

Inverni senza neve

L'inverno 2023/24 si conferma avaro di neve, come ormai da diversi anni a questa parte, recita l'analisi di Dati Meteo Asti.  "Ad Asti l'ultima stagione invernale con nevicate superiori alla media risale al 2012/13, mentre l'ultima nevicata con almeno 20 cm di manto in città addirittura al 11 febbraio 2013.Secondo il trentennio climatologico di riferimento 1991-2020, la città dovrebbe ricevere in media circa 32 cm di neve all'anno. Tuttavia, da 10 stagioni consecutive questa soglia non viene più superata e quest'anno sembra destinato a diventare l'undicesimo, non essendo ancora state registrate nevicate in pianura".

Insomma, se l'inverno dovesse concludersi - come probabile -senza ulteriori episodi nevosi, sarebbe il secondo inverno senza neve in pochi anni, dopo il 2019/20.

Un evento raro per una città come Asti, afferma il portale meteo, che nel secolo scorso si è verificato solo in altre quattro occasioni: 1924/25, 1987/88, 1989/90 e 2006/07.

Temperature sempre più calde

Ovviamente l'aumento delle temperature invernali è la causa principale del drastico calo della nevosità in Pianura Padana dalla fine degli anni '80, un trend che purtroppo continua anche negli anni recenti.

Sull'Astigiano la diminuzione in pianura è pari al 37% in 30 anni: se nel periodo 1961-90 ci si poteva aspettare una media di 50 cm di neve ogni inverno, nel trentennio 1991-2020 la media si è ridotta a 31,6 cm.

La situazione non è migliore in Alta Langa, dove da inizio stagione si sono accumulati appena 25 cm di neve contro una media di 152 cm oltre i 700 metri di quota.

Le previsioni per i prossimi giorni sembrano una pietra tombale per la stagione invernale: lo zero termico salirà fino a 3000 metri, con punte di 3500 metri sulle Alpi cuneesi, portando una nuova fase mite che non gioverà al manto nevoso.

"Le temperature di metà febbraio sono infatti decisamente più forti rispetto a quelle di inizio inverno, e questo, unito alle radiazioni solari più intense, causerà un rapido scioglimento della neve - continuano le previsioni di Dati Meteo Asti - anche in pianura la settimana sarà mite, con massime comprese tra 13 e 16°C e minime che torneranno sotto zero solo nelle zone più fredde. Valori decisamente più tipici di marzo che di febbraio".

Alessandro Franco

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