Attualità - 09 febbraio 2024, 11:47

Si celebra ad Asti la Giornata del Ricordo. Coppo: "Fu pulizia etnica verso gli italiani: all'odio razziale si unì quello politico"

Celebrazioni questa mattina nella sala consiliare della Provincia. Ieri lo spettacolo di Cristicchi dedicato al dramma delle foibe

Nella ricca galleria fotografica, alcune immagini delle celebrazioni di questa mattina e dello spettacolo di Cristichhi di ieri sera al Teatro Alfieri (Efrem Zanchettin)

"Ragazzi, pensate solo un momento a quegli italiani che si sentirono dire che da quel momento nella città dove erano nati e cresciuti non ci sarebbe più stato posto per loro. Pensate cosa vuol dire lasciare i ricordi, le amicizie, la casa in cui hai abitato"

 Con queste parole, il Prefetto di Asti Claudio Ventrice ha introdotto le celebrazioni per le Giornata del Ricordo - che commemora la vittime delle foibe e l'esodo della popolazione dalmata istriana - che si sono tenute oggi nella sala consiliare della Provincia di Asti alla presenza di una nutrita rappresentanza di studenti astigiani.

"Queste vicende dolorose sono ormai entrate a pieno titolo nella nostra vita e nella nostra memoria, ma non sempre è stato così. Questa giornata vuole ricordare tutte le sofferenze patite dai nostri connazionali - ha proseguito Ventrice- la solidarietà è una pietra angolare del nostro vivere civile - ricorda citando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - questa giornata, così come quella della Memoria che abbiamo vissuto pochi giorni fa, non possono far altro che solidificare questo sentimento di solidarietà tra Stati e Istituzioni".

Marcello Coppo: "Fu pulizia etnica. Uccisi solo per il fatto di essere italiani"

"Pensate al fatto che, solo per essere italiano, sareste morti in una foiba - ha rimarcato il deputato astigiano Marcello Coppo sempre rivolgendosi agli studenti degli istituti astigiani - Questi drammatici eventi, purtroppo, sono stati però portati in Italia nel silenzio. Decine di migliaia di persone sono arrivate in Italia quasi di nascosto, perché non si poteva dire che un alleato (all'epoca Tito, che prese il potere in Jugoslavia ndr) potesse fare cose di questo tipo. È stata una pulizia etnica ai danni degli italiani, dove all' odio razziale si è mischiato l' odio politico".

A fare gli onori di casa, infine, il consigliere e vice presidente della Provincia Simone Nosenzo, sindaco di Nizza: "C'è grande volontà da parte dell' Amministrazione per fare memoria di questi eccidi affinché non si ripetano mai più".

Dopo la parte istituzionale, i relatori Gianfranco Imerito e Vanni Cornero hanno offerto alla platea una descrizione delle complesse vicende del confine orientale, tracciando un quadro storico che, partendo dalle origini e passando per la “Vittoria mutilata”, ha ripercorso, con l’ausilio di mappe e documenti d’epoca, le dinamiche che hanno determinato i tragici eventi che colpirono decine di migliaia di connazionali. 

L’attore Aldo Delaude ha interpretato alcuni brani rievocativi di quei tragici accadimenti, tratti dai volumi "La foiba grande" di Giancarlo Sgorlon e "Foibe" di Gianni Oliva.

La giornata del ricordo e il dramma delle foibe

La Giornata del Ricordo, celebrata ogni anno il 10 febbraio, è un’occasione per commemorare le vittime delle foibe, le atrocità commesse durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, e l’esodo di italiani e di altre minoranze etniche dalla Jugoslavia.

Le foibe sono profonde doline carsiche presenti in gran parte dell’Istria e della Dalmazia. Durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, queste doline furono utilizzate come luoghi di esecuzione e sepoltura di massa. Migliaia di persone, in gran parte italiane, furono uccise e gettate nelle foibe in quello che è stato un tragico episodio di pulizia etnica. 

Il termine “foibe” è entrato nel linguaggio comune per indicare l’insieme di queste atrocità commesse principalmente da partigiani jugoslavi contro la popolazione italiana residente in quelle zone tra il 1943 e il 1945, e in misura minore anche dopo la fine della guerra.

Parallelamente a questi tragici eventi, si verificò l’esodo dalmata-giuliano, un massiccio flusso migratorio che coinvolse centinaia di migliaia di persone di etnia italiana. Queste persone furono costrette a lasciare le loro case in Istria, Fiume e Dalmazia a seguito dei cambiamenti territoriali stabiliti dai trattati di pace dopo la Seconda Guerra Mondiale.

L’esodo fu un evento traumatico, caratterizzato da violenza, perdita di vite umane e distruzione di proprietà. Le persone coinvolte furono costrette a lasciare tutto ciò che conoscevano e amavano, spesso senza la possibilità di ritornare.

 

Lo spettacolo dedicato all'esodo dalmata istriano

 Ieri, al Teatro Alfieri, in occasione della Giornata del Ricordo, è andato in scena "Esodo – Racconto per voce, parole e immagini sull’esodo Istriano, Fiulano e Dalmata” di  Simone Cristicchi, con la collaborazione alla scrittura di Jan Bernas, prodotto da Corvino Produzioni. Lo spettacolo racconta la storia del Magazzino 18, a Trieste che  "conserva sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli, ogni bene comune nello scorrere di tante vite interrotte dalla storia, e dall'Esodo"