“Quando il pragmatismo prevale sull’ideologia, è sempre una buona notizia”.
Lo ha affermato Gabriele Baldi, presidente di Confagricoltura Asti, commentando la notizia che la Commissione Europea ha annunciato il ritiro formale della proposta di regolamento per ridurre l’utilizzo dei fitofarmaci del 50% entro il 2030.
“In Italia – sottolinea ancora Baldi – il taglio avrebbe potuto superare addirittura il 60%. La nostra linea è chiara: il ricorso alle medicine delle piante nei processi produttivi va ridotto, ma ogni divieto deve prevedere un’alternativa valida sotto il profilo tecnico ed economico”.
Secondo Baldi, il ritiro della proposta dimostra che i problemi affrontati dagli agricoltori devono essere risolti in larga misura a Bruxelles. Per questo motivo, la Confagricoltura di Asti organizzerà un’assemblea straordinaria nella capitale belga il 26 febbraio.
Mariagrazia Baravalle, direttore della Confagricoltura di Asti, ha sottolineato invece l’importanza di sospendere l’entrata in vigore delle nuove misure in materia di emissioni industriali estesa agli allevamenti e sul ripristino della natura. I testi potranno essere rivisti alla luce dei risultati del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura promosso dalla Commissione UE. “È una questione di coerenza”, conclude Baravalle.