Agricoltura - 31 gennaio 2024, 15:59

Anche una delegazione di Coldiretti Asti domani in piazza a Bruxelles

Gli agricoltori manifesteranno contro l'obbligo della Politica Agricola Comune di lasciare i terreni incolti

Domani, mercoledì 1 febbraio 2024, una delegazione di Coldiretti Asti, guidata dal presidente Monica Monticone e dal direttore Diego Furia, parteciperà alla manifestazione degli agricoltori europei a Bruxelles, per dire “no” all’obbligo di lasciare i terreni incolti imposto dalla Politica Agricola Comune (Pac).

Si tratta di una norma che prevede che il 4% dei terreni destinati a seminativi debba essere lasciato in stato di abbandono, per poter accedere agli aiuti comunitari. Una norma che, secondo Coldiretti, è in contrasto con la sovranità e la sicurezza alimentare dell’Unione europea, che rischia di dipendere dalle importazioni da Paesi terzi.

La protesta degli agricoltori, provenienti da tutta Europa, ha già ottenuto un primo risultato: la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato le deroghe all’obbligo di mantenere i terreni incolti, in considerazione della crisi climatica e della pandemia.

Tuttavia, Coldiretti non si ferma e chiede la cancellazione definitiva di questa norma, che era stata già sospesa nel 2020, in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, ma poi reintrodotta, nonostante le opposizioni.

“Domani, saremo a Bruxelles per far sentire la nostra voce e fare rete con le altre organizzazioni agricole europee, con le quali abbiamo costruito un fronte comune” dichiara il presidente Monticone. “Vogliamo che l’obbligo di lasciare terreni incolti venga abolito una volta per tutte, perché è una misura controproducente e dannosa per gli agricoltori e per i consumatori”.

Il direttore Furia aggiunge: “A livello nazionale, abbiamo già ottenuto importanti risultati, grazie alla Finanziaria, ma ora dobbiamo portare la battaglia a livello europeo. Non solo per i terreni incolti, ma anche per altri temi cruciali, come il Mercosur e la riforma della Pac, che deve essere adeguata alla nuova realtà, segnata dalla pandemia, dalle guerre e dai cambiamenti climatici. La nostra politica è chiara: produrre di più e meglio, per rafforzare la filiera agroalimentare italiana e garantire qualità e sicurezza ai consumatori”.

La manifestazione di domani, che si terrà in Place du Luxembourg, di fronte al Parlamento europeo, vedrà la partecipazione di un migliaio di maglie gialle Coldiretti, provenienti da tutta Italia, e di altre organizzazioni agricole europee, come la francese Fnsea, la spagnola Asaja, la portoghese Cap, la belga Fwa e la giovanile FJA.

L’obiettivo è trasformare le proteste in risultati concreti, chiedendo più fondi per la Pac e più controlli sulle importazioni, per evitare concorrenza sleale e dumping ambientale e sociale.

“Occorre una decisa svolta nelle politiche europee, per valorizzare le terre fertili e fermare le importazioni sleali, facendo in modo che tutti i prodotti in ingresso nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e normativo del lavoro, così come previsti nel mercato interno”, concludono Monticone e Furia.

Redazione