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Attualità | 16 gennaio 2024, 13:28

Alfieri celebra 275 anni guardando al futuro. Il nuovo presidente intende "aggiornare" la sua figura [FOTO E VIDEOINTERVISTA]

Prima uscita per Enrico Mattioda, a capo della Fondazione Centro Studi Alfieriani. In primavera una mostra sull'immagine del poeta. "La sua figura potrà diventare ancora più importante all'Italia e all'estero"

Galleria fotografica a cura di Merfephoto - Efrem Zanchettin

Galleria fotografica a cura di Merfephoto - Efrem Zanchettin

Buon compleanno Toiu: in una gelida piazza Alfieri, questa mattina, si sono tenute le celebrazioni per il 275° anniversario della nascita del grande trageda astigiano. 

Una ricorrenza, quella di quest'anno, che coincide con la nomina (che avverrà ufficialmente domani in Prefettura) del nuovo presidente Fondazione Centro Studi Alfieriani, Enrico Mattioda.

"Asti è il luogo natale di Alfieri, ma ancora non siamo riusciti a farlo diventare un brand per la nostra città, come invece è capitato in altre arti d'Italia con altri concittadini illustri" ha spiegato il sindaco Maurizio Rasero, accompagnato dall'assessore alla cultura Paride Candelaresi e diverse altre autorità. 

Ma anche ad Asti qualcosa può cambiare: il nuovo presidente, infatti, è  professore ordinario di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino ed è stato visiting professor presso le università di Gent, Lille3 Charles De Gaulle, Paris3 Sorbonne Nouvelle, Paris 8 e Vitoria (Brasile). 

Intervistato, ha espresso alcune idee chiare su come dovrà svolgersi, in futuro, il rapporto tra la città e Vittorio Alfieri. "Ad Asti è troppo presente il nome di Alfieri e troppo poco invece sue opere. Io vorrei che gli astigiani avessero la stessa consuetudine con i lavori del trageda come in altri posti, per esempio a Recanati, dove il ricordo di Leopardi è vivo anche tra i residenti". ha affermato Mattioda.

"Alfieri è ancora vivo per le cose che ha scritto, che parlano - ovviamente attualizzate - ad ognuno di noi . Spero che nei prossimi anni di far tornare l'interesse per lui in città grazie al rapporto con le Istituzioni  e di far rifiorire un po' la figura di Alfieri: una figura che forse oggi è troppo monumentalizzata. Bisogna invece renderla più aggiornata: in questo senso Alfieri potrà diventare importante ancora di più sia per Asti che per la sua visibilità a livello nazionale e internazionale". 

In programma nei prossimi mesi, una grande mostra sulla figura di Alfieri e un'esposizione di manoscritti con - aggiunge il neo presidente - probabilmente una sorpresa. 

La videointervista

La cerimonia si è conclusa, come di consueto, con la lettura dei sonetti di Alfieri da parte di alcune classi. Quest'anno, a prestare la voce al trageda, la classe 5B della Ferraris e la classe III del liceo Classico.  

Alessandro Franco

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