I costanti incrementi dei prezzi dei prodotti alimentari, problematica ben nota a tutti i consumatori, hanno portato i vertici di Carrefour – catena francese di super e ipermercati presente in numerosi Paesi europei – a decidere di non vendere più prodotti del gruppo Pepsi nei propri supermercati presenti in Italia, Spagna, Belgio e Francia.
Una decisione che la catena transalpina ha correlato alla volontà di non voler più sottostare all’acquisto di prodotti Pepsi a causa “dell’aumento inaccettabile” del costo d’acquisto all’ingrosso rispetto al reale aumento delle spese da sostenere per produrli, con conseguente ricaduta degli aumenti sui clienti dei propri punti vendita.
Presso i quali i prodotti del gruppo statunitense – oltre all’omonima bibita gassata vi figurano ad esempio le patatine Lay’s, l’avena Quaker e il tè Lipton, gli energetici Gatorade – sono in realtà ancora disponibili sugli scaffali, ma esclusivamente per smaltire le scorte rimaste nei magazzini. Terminate le quali, come annunciato da cartelli apposti sugli scaffali “Non venderemo più questo marchio a causa di aumenti di prezzo inaccettabili”.
Nel corso del 2023, PepsiCo aveva ripetutamente aumentato i prezzi all’ingrosso dei propri prodotti, con incrementi che nel solo terzo trimestre (giugno-settembre) si sono attestati intorno all’11% e con la prospettiva, comunicata agli investitori nel novembre scorso, di aumentarli ancora anche nel 2024, sia pure in misura minore, per adeguarsi all’inflazione.
Nonostante la ferma posizione assunta dalla catena francese, Pepsi ha comunicato di voler continuare a negoziare per trovare un accordo che consenta di far tornare i propri prodotti sugli scaffali dei super e ipermarket a marchio Carrefour.