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Politica | 05 gennaio 2024, 17:28

Una raccolta firme contro la raccolta verticale parte dal quartiere San Fedele di Asti

Portavoce e promotore del dissenso l'ex consigliere pentastellato Giorgio Spata

Una raccolta firme contro la raccolta verticale parte dal quartiere San Fedele di Asti

La raccolta verticale partita nella zona sud di Asti ha da subito incontrato sul suo cammino luci e ombre, con miglioramenti apportati in corso d'opera.

Ora dal quartiere San Fedele, da dove sono spesso stati segnalati abbandoni di rifiuti, parte una raccolta firme promossa dall'ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Giorgio Spata.

Il dato non è migliorato

"La Giunta Comunale, di concerto con Asp, afferma, ha deciso di far regredire la nostra citta. Sin dal 2004 Asti era un Comune pioneristico, superando il 65% di raccolta differenziata. Il dato, però, non è migliorato negli anni. Invece di seguire l'esempio dei Comuni più virtuosi che hanno raggiunto dire vicine o superiori all'80%, invece di investire risorse per garantire una raccolta puntuale con annessa riduzione delle tasse per i cittadini astigiani, si è deciso di introdurre la raccolta verticale, un vero e proprio scacco matto alla tutela dell'ambiente e agli obiettivi di raccolta differenziata". 

Il consigliere precisa che i bidoni non sono messi in zone strategiche, che non rispetterebbero il limite dei 150 metri.

"Per via degli abbandoni - continua Spata - dovendo passare anche due volte al giorno, tanto valeva lasciare il porta a porta e chissà quando toccherà tutta la città".

Un buco nell'acqua?

Spata rimarca che la raccolta verticale rischia di essere un buco nell'acqua da cui si potrà uscire solo investendo più risorse di quelle investite per le isole ecologiche a cinque bidoni circa 6 milioni di euro.

"Sono tanti gli svantaggi legati a questa gestione dei rifiuti - rimarca Spata che auspica un passo indietroGli utenti potrebbero sentirsi scoraggiati dall'alzarsi per gettare i propri rifiuti, portando a una maggiore dispersione di rifiuti per strada. Inoltre si crea rischio di inquinamento visivo nelle aree urbane: non si incentiva la vocazione turistica di una citta installando isole ecologiche, un vero e proprio pugno in un occhio per chi ci raggiunge".

La raccolta firme

Tra gli altri motivi che portano il consigliere a sollecitare una raccolta firme anche la scarsa inclusione della popolazione, la limitazione della partecipazione di alcuni cittadini al corretto smaltimento dei rifiuti, in special modo per anziani e persone con disabilita.

"Diciamo no alla raccolta verticale e sì ad investimenti per riportare Asti al lustro che merita". 

Per aderire alla raccolta firme si può scrivere a giorgiospata@hotmail.com.

Betty Martinelli


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