La risposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla richiesta avanzata dagli assessori regionali all’Ambiente di Piemonte, Lombardia, Liguria e Veneto, è arrivata a stretto giro: il riconoscimento degli incentivi per l’acquisto di veicoli per il 2024 sarà ampliato, previa rottamazione, anche ai veicoli commerciali di categoria N1 e N2 (ovvero, rispettivamente quelli per il trasporto di merci con massa massima non superiore a 3,5 tonnellate e quelli con massa superiore a 3,5 tonnellate ma inferiore a 12 tonnellate) ad alimentazione alternativa (gas naturale compresso – gpl, mono e bifuel o ibrido) e tradizionale, senza l’obbligo di acquisto di un mezzo elettrico, applicando di fatto gli stessi criteri di accesso all’ecobonus previsti per i veicoli privati.
Il riconoscimento sarà inserito nel Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di prossima emanazione.
Lo scorso 27 novembre infatti gli assessori Matteo Marnati per il Piemonte, Giorgio Maione per la Lombardia, Giacomo Raul Giampedrone per la Liguria e Gianpaolo Bottacin per il Veneto, facendo proprie le istanze avanzate dalle associazioni di categoria direttamente coinvolte, avevano sottoposto al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle imprese e del made in Italy e, per conoscenza al presidente della Commissione per le Attività Produttive, Alberto Gusmeroli, la necessità di rivedere l’accesso all’ecobonus mobilità per quelle specifiche categorie di veicoli commerciali, che prevedeva solo l’erogazione del bonus in caso di acquisto di un mezzo elettrico. Una richiesta che fondava le proprie ragioni non solo su alcune difficoltà legate alla non facile reperibilità di veicoli N1 e N2 elettrici ma anche sul loro costo e quindi su un fattore squisitamente economico.
Ieri la risposta del Ministro.
Richiesta dunque pienamente accolta.
«Ringrazio il Ministro e il Governo per questa apertura di buon senso che permetterà di dare incentivi per la rottamazione degli automezzi per chi ha partita iva anche a motorizzazioni diverse da quelle elettriche – commenta l’assessore all’Ambiente di Regione Piemonte, Matteo Marnati - Era un vincolo troppo limitante che non permetteva di raggiungere l’obiettivo di eliminare dalla strada più mezzi vetusti possibili».