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Economia e lavoro | 17 dicembre 2023, 10:40

L'export piemontese mostra segni di sofferenza, ma il +2,6% di Asti fa sperare per il 2024

I primi nove mesi dell'anno mostrano un miglioramento del 9,2% nel confronto col 2022, ma il terzo trimestre ha fatto da zavorra (-1,1%)

L'export piemontese mostra segni di sofferenza, ma il +2,6% di Asti fa sperare per il 2024

L'export piemontese mostra segni di sofferenza, ma il +2,6% di Asti fa sperare per il 2024

Nonostante tutto, le esportazioni piemontesi continuano a trainare l'economia regionale come una vera locomotiva. O meglio, come un'automobile nuova di zecca. Lo dice l'ultima rilevazione effettuata da Unioncamere Piemonte, che per il periodo gennaio-settembre 2023 registra un valore dell'export pari a 47,3 miliardi di euro, con un miglioramento del +9,2% rispetto ai primi nove mesi del 2022.
Sono cresciute anche le importazioni: +11% per un valore di 37,8 miliardi di euro. 

Uno scatto "frenato"

Un'accelerazione, che però mostra qualche segno di stanchezza rispetto al recente passato: nel primo e nel secondo trimestre dell'anno le variazioni erano state, rispettivamente, del +15,9% e +13,2%. Il terzo trimestre, preso da solo, segna addirittura un -1,1%, ma va anche considerato che il periodo preso come paragone era stato particolarmente "vivace" nella sua espansione.

"Pesa il clima internazionale"

In questi primi nove mesi dell’anno, il trend dell’export piemontese continua a essere positivo, ma lascia intravedere un rallentamento dell’attrattività di alcuni nostri prodotti, tra cui i metalli e i prodotti chimici. Dobbiamo sottolineare, invece, come la crescita per il Piemonte e per l’intero Nord-ovest derivi soprattutto dalle maggiori vendite di autoveicoli della nostra regione. Certo le esportazioni delle merci regionali sono in parte condizionate dal clima di incertezza geo-politico europeo ed extra-europeo, ma è nostro dovere continuare ad adottare politiche locali e nazionali che aiutino le imprese a internazionalizzarsi, attraverso progetti innovativi e ad alto contenuto tecnologico”, ha commentato Gian Paolo Coscia, Presidente di Unioncamere Piemonte.

Quello piemontese, tuttavia, appare essere un risultato decisamente migliore rispetto alla media nazionale (+1%), ma anche rispetto al Nord-Ovest (+3,5%). E il Piemonte si conferma la quarta regione d'Italia, alle spalle di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. 

Tutti a bordo dell'auto

Tra i settori, come accennato, i mezzi di trasporto si confermano il comparto leader delle esportazioni locali, sia in termini di contributo fornito al totale regionale (25,3%), sia in termini di dinamica: nei primi nove mesi del 2023 le vendite all’estero di queste merci sono infatti cresciute del 30,7% rispetto allo stesso periodo del 2022, trend sostenuto in primo luogo dall’export di autoveicoli. Secondo settore per importanza è quello della meccanica, che tra gennaio e settembre 2023 ha generato il 17,7% delle vendite totali, per un aumento in valore su base annua dell’8,0%. Risultano complessivamente positive anche le performance registrate dalla filiera alimentare (+4,4%), articoli in gomma e materie plastiche (+6,9%) e dal tessile-abbigliamento (+9,4%); flettono, invece, le esportazioni di sostanze e prodotti chimici (-1,3%) e, soprattutto quelle di metalli di base e prodotti in metallo (-12,9%).

La flessione del terzo trimestre, invece, dipende soprattutto da sostanze e prodotti chimici (-15,4%) e dei metalli e prodotti in metallo (-16,%).

Bene Francia, Germania e Usa, male la Cina

Francia e Germania si confermano i primi 2 mercati di sbocco delle merci piemontesi, assorbendo rispettivamente il 15,6% e il 14,8% dell’export regionale e segnando crescite tendenziali su base annua del 19,5% e 18,0%. Estremamente positive anche le performance segnate dalle vendite piemontesi dirette in Spagna (+21,2%), Polonia (+23,4%) e Belgio (+18,4%).

Bene anche gli Stati Uniti, che si confermano il principale mercato di riferimento al di fuori dei confini comunitari, generando l’8,5% del valore delle vendite di prodotti piemontesi all’estero e manifestando una dinamica tendenziale espansiva (+9,3%).

Male invece Svizzera (-18,7%) e Cina (-19,2%).

Torino prima della classe 

Tra le province, Torino si conferma prima per contributo fornito all’export regionale, generando il 46,3% del totale e registrando - nel complesso del periodo gennaio-settembre 2023 - il risultato migliore (+16,7%) tra quelli delle province piemontesi. Vercelli segna una crescita tendenziale (+8,2%) di poco inferiore a quella media regionale, seguita da Alessandria (+7,8%), Biella (+4,8%), Cuneo (+4,4%) e Asti (+2,6%). Flettono, invece, le vendite all’estero di prodotti della provincia di Novara (-2,4%) e, soprattutto, del Vco. (-11,8%).

redazione

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