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Attualità | 01 dicembre 2023, 16:01

La denuncia del Consorzio Asti Docg: 20 milioni di etichette da buttare per un 'pasticcio' della UE

Se non vi sarà una moratoria, la campagna festiva, basilare per l'economia delle aziende consorziate, potrebbe risentirne pesantemente

Lorenzo Barbero, presidente del Consorzio Asti Docg

Lorenzo Barbero, presidente del Consorzio Asti Docg

Una decisione dell'Unione Europea potrebbe compromettere la distribuzione di Asti Spumante e Moscato d'Asti durante le prossime festività, avverte il presidente del Consorzio Asti Docg, Lorenzo Barbero. Circa 20 milioni di nuove etichette stampate risultano ora inutilizzabili, causando una situazione di incertezza per le celebrazioni imminenti.

La Commissione Europea ha introdotto nuove disposizioni sull'etichettatura dei vini europei, in vigore dall'8 dicembre. Tuttavia, la pubblicazione delle linee guida solo il 24 novembre ha provocato problemi, poiché le imprese della denominazione si erano già allineate al Regolamento (2021/2117) in vista delle festività.

Il Consorzio Asti Docg esorta le istituzioni italiane e europee a intervenire urgentemente per risolvere questo stallo, richiedendo un'approvazione da Bruxelles per l'uso delle etichette già stampate, sino all'esaurimento delle scorte. In caso contrario il timore è che ciò possa compromettere la campagna festiva e l'economia di un territorio con oltre mille aziende consorziate e 10 mila ettari di vitigno, producendo oltre 100 milioni di bottiglie, molte delle quali vengono commercializzate durante il periodo natalizio.

Il Regolamento sull'Etichettatura, rilasciato due anni fa, prevedeva l'introduzione dell'e-label (QR code) per fornire informazioni elettroniche sugli ingredienti e le dichiarazioni nutrizionali dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati. I produttori, specialmente di spumanti, avevano già iniziato a organizzarsi stampando centinaia di milioni di etichette.

Tuttavia, la Commissione Ue ha recentemente introdotto un cavillo nelle linee guida, richiedendo la parola completa "ingredients" anziché la lettera "i" inizialmente considerata valida. Questo cambiamento tardivo è problematico, considerando che la modifica e la stampa delle nuove etichette richiedono almeno due settimane di lavorazione.

Redazione

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