Questo pomeriggio, all' Università di Asti,si è svolta la cerimonia di consegna del "Palio dell'Amicizia".
La manifestazione - ideata da Maddalena Spessa, compianta rettrice del Don Bosco scomparsa nel 2021 - dal 1998 premia la persona o il gruppo di persone che si sono distinte per generosità, vicinanza, dedizione ed amicizia verso chi ne aveva bisogno.
Il regolamento del Premio prevede che Rioni, Borghi e Comuni partecipanti al Palio di Asti, segnalino i nominativi delle persone ritenute idonee ad essere premiate. Non necessariamente componenti del Comitato o dell’ambito paliesco. Un’apposita commissione valuta quindi i curriculum ed assegna il drappo del Palio dell’Amicizia al vincitore.
A succedere a Remigio Durizzotto, ex rettore di San Lazzaro e volontario dell’Ana di Asti che ha ottenuto il riconoscimento lo scorso anno, è stato il Rione San Martino San Rocco, in memoria della rettrice Franca Porro, per il suo fulgido esempio nella comunità sanrocchese.
L'opera destinata al vincitore, dipinta anche quest’anno dal Maestro Filippo Pinsoglio, è stata ritirata da Federica Caviglia, figlia di Franca Porro.
LE MOTIVAZIONI DELLA CANDIDATURA
Quello che segue è il testo, opera di Federica Caviglia e presentato dal Rione, scritto per perorare la candidatura in memoria di Franca Porro
Se qualcuno mi chiedesse cosa è l’amore, gli parlerei di voi. Di come avete costruito una famiglia, dei valori che mi avete trasmesso e della dignità e dedizione con cui avete affrontato la malattia, sempre assieme nonostante tutto e nonostante le difficoltà.
Sicuramente tutto è stato possibile grazie alla persona che sei stata e al bene che hai trasmesso ponendoti con gentilezza e sempre con un sorriso per tutti. Ne è la prova tutto l’affetto ricevuto nel momento che hai deciso di abbandonare questa vita terrena, la quantità di persone che sono volute venire a darti un ultimo saluto, tutti con gli occhi lucidi e belle parole per ricordarti.
Non solo la famiglia, a cui va il mio ringraziamento per la forte presenza e vicinanza, ma a tante varie comunità diverse tra loro, che in qualche modo hanno rappresentato per te un altro tipo di famiglia. La scuola, a cui hai dedicato buona parte del tuo tempo trasformando un lavoro in una missione, trattando tutti i bimbi che hai incontrato , più con affetto materno che scolastico, e le colleghe con cui hai instaurato rapporti di vera amicizia.
Il rione San Martino San Rocco, che prima di essere associazione , per te è stato il tuo micro cosmo, ti ha vista bambina in via Balbo, ragazza in via Grassi e donna , moglie e madre in Corso Matteotti. Hai sempre vissuto in questo quartiere un po’ magico che è un posto fatto da gente semplice che si conosce e si vuole bene, dove sia quando uscivi da sola sia quando hai iniziato ad avere bisogno di papà per farlo, hai sempre ricevuto l’affetto delle persone che lo abitano. Fino ad arrivare a un’altra famiglia che è quella del mondo del Palio.
Non solo il tuo amato comitato che hai sempre frequentato fin dagli inizi ,dove hai stretto legami con un sacco di gente, persone che come te sono sempre rimaste ma anche con tutti quelli che ci hanno bazzicato anche per minor tempo.
Negli anni hai visto andare via tanti affetti ,ma hai visto anche crescere tanti bambini e ragazzi di cui sei stata un punto di riferimento e un esempio di attaccamento alle radici. Ma anche tutto il mondo del Palio, gente di altri rioni , tutte persone che ti hanno conosciuto e ti hanno apprezzata.
Una comunità questa, che sa stringersi attorno alla gente sia nei momenti goliardici e di gioia, sia nei momenti più duri . Un affetto ricevuto ,non dovuto ma sincero, che in una realtà senza questo tipo di manifestazione, sicuramente viene meno.