Cultura e tempo libero - 24 novembre 2023, 16:53

Lo spettacolo dell'Associazione Torino città per le donne, "I dialoghi della vagina", non sarà portato ad Asti?

Sarebbe stato negato il Teatro Alfieri all'associazione che si occupa di parità di genere ed è presieduta dall'ex assessore regionale Antonella Parigi. La replica di Candelaresi

Lo spettacolo "I dialoghi della vagina"

"La ringraziamo per la proposta, ma siamo spiacenti di comunicarle che al momento la stessa non rientra tra gli eventi di interesse dell'Amministrazione Comunale per la rappresentazione al Teatro Alfieri di Asti".

Questo gentile e fermo messaggio è stato inviato nei giorni scorsi dal Comune di Asti, ad Antonella Parigi, ex assessore regionale alla Cultura e presidente dell'associazione “Torino Città per le donne" che si occupa di parità di genere.

Perché no al Teatro Alfieri?

L'associazione ha richiesto, in affitto, il Teatro Alfieri per poter rappresentare uno spettacolo che al momento la stessa sta promuovendo in Italia.  

"Lo spettacolo - rimarca Parigi - si chiama 'I dialoghi della vagina' e solo nominalmente si rifà al celebre 'I Monologhi della vagina'. Si tratta di un testo originale scritto e diretto da una giovane drammaturga Virginia Risso che è anche in scena con un’altra attrice Gaia Contraffatto".

Nella richiesta si specificano le esigenze di affitto dalle 15 alle 24, rimarcando che le date di interesse sarebbero state nel 2024 a partire dal 12 gennaio.

Spettacolo e attrici pluripremiate sull'universo femminile

Uno spettacolo premiatissimo nel 2022 e che, prodotto dal Teatro al femminile è una commedia, dove l’interazione con il pubblico abbatte non solo la quarta parete, ma anche tabù e luoghi comuni legati all’universo femminile. L’irresistibile capacità delle attrici di raccontare e raccontarsi, regala allo spettatore una performance esilarante e molti spunti di riflessione. A fare da sfondo, le opere della pittrice russa Elena Romanovskaya. Capisaldi dello spettacolo inclusione, condivisione e creazione.

Portato in tutta Italia

La risposta negativa del Comune di Asti ha lasciato perplessa l'ex assessora che rimarca: "Lo spettacolo teatrale I dialoghi della vagina promosso dall’Associazione Torino Città per le donne, associazione di promozione sociale, non ha trovato casa ad Asti. Dopo il silenzio dell’assessore alla Cultura Paride Candelaresi che non ha neanche risposto alla richiesta di patrocinare e promuovere lo spettacolo, Torino Città per le Donne ha chiesto di poter affittare il Teatro Alfieri. Richiesta che è stata negata, nonostante il teatro dovrebbe essere di pubblico utilizzo".

Lo spettacolo che ha girato l’Italia, che è stato in molti teatri del Piemonte e che è stato portato in tournée da nord a sud Italia e le cui date sono andate tutte sold out non sarà quindi in scena ad Asti?

 "La parola vagina è sconveniente"?

"Ci si chiede - continua Parigi - quale sia il motivo. Forse al Comune di Asti, lo stesso Comune che nel 2022 aveva negato il patrocinio al Pride, non piace la parola Vagina? Per questo spettacolo, che ha girato in lungo e in largo per l’Italia andando in scena anche in Comuni del Sud, come Foggia, commissariati per mafia, non abbiamo chiesto finanziamenti o sovvenzioni, ma solo uno spazio dove metterlo in scena. Avremmo pagato l’affitto ma il teatro ha risposto di no. Se la parola vagina fa questo effetto, viene considerata sconveniente, non ci si deve stupire della violenza contro le donne e della scarsa considerazione che questo Paese dimostra nei confronti dell’universo femminile”.

Candelaresi: "Avrò il piacere di partecipare. La mia storia parla per me"

Considerazioni dure alle quali l'assessore Candelaresi risponde con fermezza: "I miei uffici hanno risposto, dopo approfondita riflessione insieme a me, alle incessanti richieste della dottoressa Parigi. Le è stato risposto che lo spettacolo non trovava spazio nel cartellone generale del teatro, ma nulla le vieta di affittare il Teatro Alfieri, pagarlo e portare in città questa rappresentazione. Anzi, l’assessorato e il Comune avranno certamente il piacere    di rilasciare il patrocinio e, personalmente, avrò piacere di  presenziare convintamente allo spettacolo. Qui, noi, ragioniamo con la testa sulle spalle e i piedi saldi a terra: non ci facciamo di certo turbare dal titolo dell’opera, figuriamoci! Forse l’associazione che ha diramato il comunicato stampa ha sbagliato bersaglio, dato che mi reputo una delle persone meno conformiste del mondo intorno a me e la mia storia e le mie scelte spero lo dimostrino. Aggiungo alla Sign.ra Parigi che proporre uno spettacolo con così tanta insistenza non è il miglior biglietto da visita per lei in primis e per lo spettacolo stesso di cui non metto in dubbio l’altezza qualitativa. Quindi no, la parola vagina non è sconveniente, tutt’altro, ma lo è l’arroganza d’imporsi a tutti i costi, unita alla pretesa che a una proposta si debba dire sì. In quel caso, si tratterebbe non di una proposta ma, appunto, di un’imposizione. Detto ciò, questo teatro e questa città sono aperti ad abbracciare ogni idea, colore e forma di espressione”.

Data quindi la richiesta di affitto, a questo punto si spera che a gennaio lo spettacolo possa trovare casa ad Asti.