Dopo il convegno organizzato nel giugno 2022 in sua memoria, a Cisterna si è tenuta un’altra iniziativa in ricordo del professor Gian Luigi Bravo, tra i primi sostenitori del Museo. Tra gli altri lavori, tradusse e analizzò l’opera di V. J. Propp.
Sabato 11 novembre al Castello di Cisterna, Paolo Battistel ha presentato “L’arcolaio delle fiabe. Il femminile e la trasfigurazione nei racconti popolari” (Oligo Editore).
Ne ha discusso con Lia Zola. L’incontro è stato organizzato da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. S. Damiano, Comune e Museo di Cisterna con Fra Spa, Israt, Lib. "Il Pellicano" e Aimc di Asti. Come ha ricordato Lia Zola, il castello era un luogo molto amato da Bravo.
Battistel ha avuto il coraggio di trattare la fiaba, un tema molto dibattuto. Come favola, deriva da fari, parlare. Dal ‘600 diventa un genere autonomo, faula, fandonia… qualcosa di non reale. Il filo che tiene unite le pagine del libro è la figura femminile.
In effetti, come ha sottolineato l’autore, è stata proprio l’attrazione verso il femminile nelle fiabe che ha portato alla stesura del saggio. “Mito e fiaba - ha sottolineato Battistel- mi hanno sempre affascinato. ‘C’era una volta… ‘ sa ancora portarci in un mondo lontanissimo che sentiamo vicino come parte intrinseca delle nostre radici. In esse è impossibile non trovare delle donne perché erano loro a raccontare. Tutto ciò ha fatto ritenere che fossero rivolte solo ai bambini ma le radici sono più antiche e hanno un altro senso. I primi a scriverle sono stati Straparola e Basile. Perrault, per la corte francese, opera un lavoro morale: diventano strumento educativo per insegnare alle donne il loro ruolo. Le relega nello sgabuzzino dell’apparenza. Successivamente, i Grimm vanno alla ricerca delle fiabe della cultura tedesca. Sono forti, trattano di sessualità, incesto, cannibalismo… Raperonzolo, ad esempio, narra di una violenza sessuale. Sono truculente e i Grimm devono adattarsi modificando i testi. Però rivalutano le figure femminili. In Hansel e Gretel, la bambina è la luna che sorge e che sconfigge la luna nera. La loro unione vince su tutto e questa è anche la forza delle fiabe perchè ci fanno diventare unione”.
Per Battistel, anche se non tutti sono d’accordo, la fiaba deriva dal mito ed è una storia sacra narrata dalla comunità.
La fiaba narrata come mito, ha trovato la forza dirompente che ci conduce in un altrove sacro che è proprio di ciascun uomo. È l’eternità della fiaba che ci riporta a casa.