La scorsa settimana, Vittoria Briccarello e Mauro Bosia (Uniti si Può) hanno visitato la Fondazione Asti Musei per cercare di ottenere informazioni sulla mostra di Caravaggio, in particolare sul prestito dell’opera “Canestra di Frutta”.
La “Canestra di Frutta”, un’opera di immenso valore che rappresenta il cuore espositivo dell’Ambrosiana di Milano, è attualmente in prestito a Palazzo Mazzetti per cinque mesi. Tuttavia, Vittoria Briccarello e Mauro Bosia si chiedono se questa sia davvero l’unica via per promuovere la cultura ad Asti.
"La Fondazione Asti Musei, un’organizzazione privata, ha pubblicizzato la mostra come una mostra di Caravaggio, nonostante l’esposizione includa solo una singola opera giovanile in prestito - scrivono in una nota - questo solleva interrogativi sulla conformità con il codice ICOM, che stabilisce che i prestiti devono essere motivati da ragioni educative, culturali e avere un legame con il territorio e il contesto di destinazione"
"Inoltre -aggiungono - ci sono anche numerosi magazzini di musei astigiani pieni di materiali unici al mondo che dovrebbero essere esposti e non tenuti nascosti"
"Infine, c’è l’opera stessa, che potrebbe essere vista con un breve viaggio in treno, ma la cui vita viene messa a rischio con un trasporto inutile." Briccarello e Bosia sostengono che sarebbe più sensato fare delle convenzioni per permettere ai cittadini astigiani di vederla nel suo luogo d’origine.
Gli esponenti di Uniti si Può annunciano una interpellanza sull’operato della Fondazione, sperando che ciò porti a maggiori informazioni in merito.