È una bella storia di passione, una storia ancorata al territorio e alla caparbietà dei "grandi vecchi" che, soprattutto nei paesi, si mantengono attivi per tramandare le tradizioni.
A raccontarla è Ernestino Rebaudengo di Montechiaro che ha intervistato Bruno Bonanate, 90 anni compiuti a maggio.
"Il mio primo incontro con Bruno Bonanate, risale nel 1968, nel ristorante Pastrone, ora Tre Colli, ci spiega -. Io poco più che ventenne, fui chiamato per caso, forse, ero l’unico giovane, in sala, che si interessava del paese, a far parte della nuova corazzata della pro loco, come segretario-tesoriere, dopo le dimissioni del precedente esecutivo. La nuova pro loco era guidata dal commendator Arturo Migliazza, consiglieri oltre al sindaco di allora Giovanni Conti".
Un ricordo storico e un frangente in cui erano rappresentate tutte le attività produttive del paese, anche il banchiere, il dottore, il farmacista e il parroco, insomma.
Il tambass è lo sport per eccellenza dei nostri territori quando, proprio la domenica si accende la passione e quella anche di Bruno Bonanate, padre di un campionissimo del Tambass Beppe.
"Avevo 30 anni, racconta Bruno, abitando vicino al campo del tambass della torre, ho comprato un tamburello e ho provato a giocare. Mi sono subito appassionato, non solo ho esagerato…con Mario Rolla ed Ercole Ferrante… con la nostra passione , abbiamo costruito un campo da gioco coinvolgendo un altro campione Luigi Forno “Vigin” che ci ha venduto un pezzo di terreno confinante per completare il campo da tamburello. In quegli anni 60, altri ci hanno seguito: Alessandro Vigna di Castell’Alfero, uno dei più grandi allevatori di bestiame italiani, Pericle Lavazza, re dei caffè, di Murisengo, altre squadre Cerrina Valle, Casale, Valle Giolitti, Tonco, Asti, Settime, Cinaglio, Camerano, Monale, Cortanze, Cunico, Montiglio"
A Montiglio, spiega Rebaudengo, il commendator Rosmino costrui, il lago di Codana con campo da tamburello, Conrotto di Cocconato, figlio di un grande campione si costruìi nel cortile il campo da tamburello. Un fiorire di attività e di campi dove giocare il tambass e nacque anche il torneo “Monferrato sotto I bastioni”.
"Il mio lamento di oggi, verso agli addetti al lavori - continua, Bruno Bonanate - è di rendere più spettacolare questo sport, partite che durano 3/4 ore, sono noiose e scarse di interesse, per creare più passione ci vuole più spettacolo e adrenalina, nel gioco moderno, sarebbe utile giocare con 4 giocatori anzichè 5, eliminando il mezzo volo, partite più combattute e spettacolari ed emozionanti che coinvolgono più il pubblico. E’ impensabile che certi giocatori calchino le scene sportive per oltre vent’anni…ci vuole un ricambio di giocatori più frequenti. I nostri vivai , sono pieni di promesse, non demotiviamoli, non vedono l’ora di debuttare in prima squadra, largo dunque ai giovani per dare nuova linfa creativa e lunga vita … esagerata al nostro tambass".