Il conflitto che, da un mese a questa parte, è tornato ad insanguinare Israele e la Palestina sta provocando in tutto il mondo spaccature tra favorevoli e contrari alla 'risposta militare' che il governo Netanyahu ha dato agli assalti terroristici dello scorso 7 ottobre.
Una netta frattura evidente anche ad Asti. Dove, alla manifestazione pro Israele di domenica scorsa (CLICCA QUI per rileggere l'articolo), sta per far seguito un presidio pro Palestina organizzato dal coordinamento Asti Est, che lo ha annunciato mediante una durissima nota stampa, che riportiamo integralmente di seguito, in cui viene fortemente stigmatizzata la campagna militare del governo israeliano.
Occhio per occhio, il mondo resta cieco.
Smettiamola con le ipocrisie. I Palestinesi sono sotto attacco, per l’ennesima volta. La tragedia dei Gazawi è sotto gli occhi del mondo. Il carnefice porta il nome di Davide, ma farebbe inorridire Golia.
Siamo arrivati a più di 10.000 morti in meno di un mese dall’attacco militare di Israele alla popolazione della Striscia di Gaza. Quasi 130 bambini al giorno, a detta degli osservatori internazionali.
Questa tragedia deve finire SUBITO. L’Europa deve interrompere le relazioni commerciali con Israele. L’Italia deve bloccare il flusso di armamenti diretti a Tel Aviv. Da Asti, come già sta avvenendo in moltissime città Italiane, deve arrivare forte il grido di contrarietà a questo inesorabile genocidio.
Siamo da sempre al fianco dei deboli e non facciamo eccezione per i fratelli e le sorelle palestinesi vittime dei bombardamenti di un paese oggettivamente colonialista e imperialista. Un paese che ha dimostrato già in svariate occasioni (e oggi ancora di più) di non meritarsi l’appellativo “democratico” perché la democrazia è per tutti o non è affatto, non può valere solo per gli israeliani.
Israele sta inequivocabilmente dimostrando di voler fare piazza pulita degli arabi autoctoni del Medio Oriente. Dalle parole di Eyal Sivan, regista israeliano e attivista contro l’occupazione: “Noi perché vittime della Shoah possiamo permetterci tutto, anche bombardare un campo di rifugiati, un ospedale, le scuole”.
Netanyahu è talmente imbevuto di spirito fascista e imperialista da ridere in faccia al Presidente delle Nazioni Unite (riferimento al portoghese António Guterres, che in realtà ricopre l'incarico di Segretario Generale, non presidente, dell'ONU, ndr.), che giustamente ha ricordato come la storia non nasca il 7 ottobre 2023 ma decenni (di occupazione) prima.
Anche moltissimi israeliani sono contrari a ciò che stanno patendo i palestinesi. Ma, sorda ad ogni voce contraria, la macchina della guerra avanza nelle strade di Gaza lasciandosi dietro i corpi dei civili innocenti.
Vogliamo che tutto questo si interrompa, si aprano i negoziati, Israele ritiri prima le proprie truppe, poi le proprie colonie dai territori palestinesi. Non ci può essere pace, sotto occupazione.
Chiediamo a tutti e tutte di essere presenti al presidio di sabato 11 novembre dalle 9.30 alle 12 dalla scaletta del mercato di piazza Campo del Palio. Il microfono sarà aperto a chiunque voglia condividere un messaggio di solidarietà e fratellanza al popolo Palestinese.
Coordinamento Asti Est