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Sanità | 04 novembre 2023, 11:46

Salviamo il Servizio Sanitario: appello del presidente dell'Ordine dei medici, Claudio Lucia e della presidente infermieri Calcari

"I professionisti devono essere valorizzati e sostenuti per essere accanto ai cittadini". Angela Motta (IV): "Diseguaglianze nell'accesso alla salute"

L'omaggio ai sanitari del Cardinal Massaia in tempi di pandemia

L'omaggio ai sanitari del Cardinal Massaia in tempi di pandemia

Salviamo il Servizio Sanitario Nazionale, un grido di allarme e dolore che arriva dal presidente dell'Ordine dei Medici, Claudio Lucia e dalla presidente delle professioni infermieristiche Stefania Calcari, ma anche da cittadini e utenti del Servizio sanitario che si dibattono tra liste di attesa e tempi lunghissimi, rinunciando, talvolta, alle cure.

Scrivono Lucia e Calcari: "L'importanza del delicato e insostituibile ruolo che i professionisti della salute rappresentano per il cittadino e per la società è innegabile.  Professionisti che devono essere valorizzati e sostenuti per essere sempre più in grado di restare accanto al cittadino nei momenti di vero benessere".

Professionisti che, a detta dei due presidente, devono essere coinvolti nelle decisioni di politica sanitaria, "resi responsabili e visti come straordinaria opportunità di investimento per la crescita ed il benessere della società"

Una valorizzazione dei medici definiti eroi in tempi di pandemia ma che ora è evidente abbiano bisogno di valorizzazione di più punti di vista.

Ad appoggiare l'appello dei due professionisti anche Italia Viva di Asti con Angela Motta:  La pandemia ha reso evidente come la vulnerabilità di un sistema sanitario possa avere profonde ripercussioni non solo sulla salute degli individui, ma anche sulla crescita economica e sociale", scrive Motta che sottolinea le pericolose diseguaglianze nell'accesso alle cure e la grave carenza di personale che tocca anche l'Astigiano.

" Il Sistema Sanitario Nazionale deve essere adeguatamente finanziato - rimarca Motta -. Per poter recuperare il deficit di cure è necessario un piano straordinario per le liste d’attesa grazie ad un incremento degli investimenti per le assunzioni di medici e infermieri che devono avere una remunerazione adeguata al carico di lavoro e soprattutto alle responsabilità, così da limitare il fenomeno dell’emigrazione di professionisti sanitari verso la sempre più presente sanità privata o verso l’estero".

Altro nodo cruciale è l'edilizia sanitaria, innovazione e ricerca e i pochi giovani che si laureano in Medicina.

"Per quanto riguarda il personale, conclude Motta, un dato significativo degli ultimi anni è il numero sempre più ridotto di giovani che si laureano nelle professioni sanitarie. Occorre invertire questa rotta ripensando le modalità di accesso alle Facoltà di Medicina e rendendo più attrattiva la professione sanitaria. L’iniziativa in difesa della Sanità pubblica deve essere una nostra priorità, come pure la difesa dei diritti dei cittadini e dei lavoratori sanitari per garantire un sistema sanitario più efficiente, resiliente ed inclusivo".

Betty Martinelli

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