La prima riunione del Comitato di cooperazione frontaliera italo-francese, organismo istituito dal Trattato del Quirinale, tenutasi il 31 ottobre nel Museo del Risorgimento di Torino ha offerto al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio l’occasione per evidenziare l’urgenza di interventi a favore delle infrastrutture tra Italia e Francia.
Dopo aver rilevato che l’insediamento del Comitato a Torino “è un’ulteriore conferma del ruolo centrale che il Piemonte ritorna ad avere nelle politiche nazionali e internazionali”, Cirio ha dichiarato che “le politiche di sviluppo passano attraverso le infrastrutture, ed oggi più che mai stiamo vivendo la fragilità del sistema infrastrutturale con la Francia. Lo dimostrano la concomitanza dei lavori sul Bianco, la frana sul tratto del Frejus, che ancora impedisce il passaggio del traffico ferroviario, il passante sul Barcellonet che di notte è chiuso per la messa in sicurezza, i lavori del Tenda, che permetteranno di avere la strada nuova nel 2024. Ecco perché noi oggi più che mai con forza chiediamo il raddoppio del Monte Bianco, ma la decisione va presa con gli amici francesi, ma ancora di più chiediamo il ripristino della tratta ferroviaria del Frejus, perché non è accettabile immaginare che 36mila tir che ogni anno utilizzano quella tratta ferroviaria devono o essere inibiti al passaggio o dover passare su gomma. Questo vuol dire creare un danno economico enorme, oltre all’inquinamento ambientale”.
Annunciata l’istituzione di un osservatorio che possa riunirsi anche in maniera meno formale per valutare le soluzioni dei singoli problemi sollevati dalle varie parti.