Economia e lavoro - 11 ottobre 2023, 07:00

Alla scoperta della tradizione ludica piemontese

Tra l'uomo e il gioco c'è sempre stato un legame profondo, un'interconnessione che ha plasmato le culture e offerto uno specchio per riflettere sull’evoluzione delle comunità

Tra l'uomo e il gioco c'è sempre stato un legame profondo, un'interconnessione che ha plasmato le culture e offerto uno specchio per riflettere sull’evoluzione delle comunità. Il Piemonte non fa eccezione in questa storia, poiché vanta una tradizione ludica ricca e appassionante, una parte importante del suo patrimonio culturale. Scopriamola insieme.

Pallapugno 

La Pallapugno, originaria del Basso Piemonte, ha stretti legami con giochi tradizionali che coinvolgevano una palla, come il "pallone elastico" e il "pallone col bracciale". Questo sport coinvolge quattro giocatori, che si sfidano in un campo noto come "sferisterio," lungo 90 metri (quasi quanto un campo da calcio) e largo 16 metri. Gli atleti, con i pugni protetti da fasciature, possono ricoprire tre ruoli diversi: battitore, centrale o terzino. Ma c'è anche una versione più tradizionale, la "pantalera," che solitamente si giocava (e si gioca) in strada, nelle piazze delle città e dei paesi. In questa variante, il lancio della palla avviene su una struttura di legno e il giocatore che esegue questa azione è chiamato "campau." La bellezza della pantalera sta nel fatto che non c'è un'età per prevalere: grazie alla natura del gioco, persino i meno giovani possono competere e vincere.&nb

Pallatamburello 

Altrettanto nobile è la Pallatamburello, che ha radici profonde nel territorio piemontese. Questo gioco coinvolge l'uso di un tamburello per colpire una palla, una tradizione condivisa con molte altre regioni italiane. Praticato nei secoli, la Pallatamburello si è radicata nel Piemonte. Era talmente importante che veniva raccomandata persino dalle Regie Scuole Pie di Savona come mezzo per "elevare il corpo e lo spirito." 

Tradizioni e giochi legati agli eventi

Nella regione del Piemonte, alcuni giochi sono strettamente legati a eventi e tradizioni locali. Ad esempio, durante il Carnevale di Ivrea, una delle celebrazioni più famose del territorio, si svolge la famosa "Battaglia delle Arance." Questo evento rappresenta una metafora della ribellione del popolo contro i nobili e le arance vengono lanciate con gioia e fervore. Un'altra tradizione di grande rilevanza nel Piemonte è il Palio di Asti, l’antica corsa di cavalli che celebra la competizione tra i quartieri della città. Altri giochi tradizionali, come l'assalto alla torre e il bacio della castellana, rivelano l'essenza delle tradizioni e della storia popolare piemontese. Attraverso il gioco, vengono trasmessi in modo vivido i valori e gli ideali della cultura locale. 

Ruzzole, trottole e la “Tella” 

Alcuni giochi piemontesi, come le "ruzzole" tipiche di Meana di Susa e Mattie, coinvolgono il lancio di un oggetto a forma di disco, spesso modellato come forme di formaggio stagionato, cercando di lanciarlo il più lontano possibile. Le "trottole" sono un'altra tradizione condivisa con il resto d'Italia e i giochi legati alla corsa, come la "tella" a Prunetto, rappresentano un divertimento legato alle attività agricole e alla vita rurale. 

L’influenza francese

Quando si parla di Piemonte, anche per quanto riguarda la tradizione ludica, non si può ignorare l'influenza significativa della Francia. Oltre alla tradizione dei giochi di carte, tra cui la Briscola e il Burraco che hanno radici francesi e che derivano da giochi come il "Belote" e il "Bridge", le tendenze d’oltralpe hanno sdoganato nel corso dei secoli molte altre tipologie di divertissement. Tra queste la roulette, una combinazione di strategia e divertimento con giocatori che scommettono su numeri o combinazioni di numeri, mentre la pallina gira sull’iconica ruota. La roulette ha catturato l'immaginazione dei giocatori di tutto il mondo, diventando un simbolo di ispirazione e intrattenimento. Tanto che negli ultimi decenni, con l'avanzamento della tecnologia, la roulette è stata digitalizzata e ha trovato una nuova vita online. L'era digitale ha reso questo gioco accessibile a un pubblico globale, consentendo alle persone di scommettere da casa o in movimento attraverso siti web e app specializzate.

La “Cirulla” 

Questa variante locale della Scopa è ampiamente diffusa nel Basso Piemonte e nelle province circostanti, tra cui Asti, Alessandria e Cuneo, ma trova anche seguaci in Liguria. Con un mazzo da 40 carte, la Cirulla consente a due, tre o quattro giocatori (in questo caso, in coppia) di sfidarsi in una partita avvincente. Le regole di presa sono molto simili a quelle della Scopa: il giocatore di mano può prendere una carta uguale (con lo stesso valore numerale) o le carte che sommano il valore di quella giocata. In aggiunta, è possibile effettuare una presa ‘extra’, se la somma tra la carta calata e quella sul tavolo è uguale a 15. Non a caso, il gioco è noto anche come ciapachinze, che vuol dire “acchiappa quindici”. Un aspetto distintivo della Cirulla è il ricorso agli accusi, rappresentati da diverse combinazioni di carte, che i giocatori devono "chiamare" per guadagnare punti, aggiungendo un elemento di strategia e sfida al gioco.

Il gioco svolge un ruolo fondamentale nel preservare la memoria culturale, storica e sociale del Piemonte. Attraverso il gioco, le tradizioni vengono tramandate di generazione in generazione, rendendo omaggio alle radici culturali e storiche della regione. I giochi piemontesi riflettono il legame profondo tra la cultura e il gioco e dimostrano che il divertimento può essere un'àncora di continuità nella nostra storia.