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Economia e lavoro | 05 ottobre 2023, 16:18

La via maestra: il 7 ottobre si scende in piazza a Roma. In 400 partiranno da Asti

La manifestazione è indetta da Cgil e oltre 100 associazioni per l'aumento dei salari, riforma pensioni e diversi attuali temi

La manifestazione astigiana propedeutica alla partenza per Roma

La manifestazione astigiana propedeutica alla partenza per Roma

Saranno circa 400 le persone che da Asti tra la notte di venerdì e le prime ore di sabato mattina partiranno per Roma per partecipare alla grande manifestazione “La via maestra”, indetta dalla Cgil e da oltre 100 organizzazioni e associazioni. 

In difesa della Costituzione, per l’aumento dei salari, per la riforma delle pensioni, per un fisco equo e giusto, per il salario minimo, per la difesa dello stato sociale, della sanità e contro la povertà. 

"Quanto accaduto ieri al Cnel - spiega Cgil - è l’ennesima dimostrazione del fatto che chi governa questo paese e la sua economia non tiene conto della vita reale delle persone. 

Non basta avere un contratto collettivo nazionale di riferimento per uscire dalla soglia di povertà. 

Sono decine e decine di contratti che, per colpa delle imprese, non vengono rinnovati, alcuni anche da più di 15 anni, con salari che hanno paga oraria sotto i 9 euro. Ed è assurdo pensare che solo per la volontà del sindacato questa condizione possa cambiare. 

Assistiamo sempre di più a famiglie che entrano nella soglia di povertà, che non si curano perché non ne hanno i mezzi economici e culturali. 

Il governo anziché occuparsi dei problemi reali del Paese si inventa nemici tra i poveri, tra chi scappa dalle guerre, dalla fame, da situazioni economiche addirittura peggiori delle nostre per provare a dare una speranza ai propri cari e a se stessi; attacca la Costituzione, la magistratura, i giornali; attacca tutti coloro non la pensano come loro. 

Il Paese ha bisogno di una svolta, di occuparsi delle nostre periferie, della vita reale delle persone, delle loro condizioni materiali e immateriali".

La Cgil rimarca che le proprie battaglie continueranno fino a quando non ci sarà "un Paese più giusto e più solidale". 

Da Asti partiranno cinque autobus, di cui uno a due piani e più di 70 persone in treno.

Redazione

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