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Storie di Orgoglio Astigiano | 30 settembre 2023, 13:00

Storie di Orgoglio Astigiano. Marco, da Albugnano a Zanzibar per aiutare i bimbi disabili: "Un sogno? Portare qui la telemedicina"

Marco Pugliese, 61 anni, con "Donnino's Family School" garantisce istruzione, cure e alimenti ai bimbi di Zanzibar. Nelle rete dei volontari di ZanzibarHelp anche la giovane astigiana Sara Bersano, che sarà al villaggio nei primi mesi del 2024

Marco e ZanzibarHelp

Marco e ZanzibarHelp

Per accompagnarti nella lettura di questa intervista ti consiglio la canzone Baby I don't know just why i love you so, di Becksy, contenuta nella playlist "Orgoglio Astigiano" su Spotify

 

Io e Marco Pugliese ci siamo conosciuti al FuoriLuogo di Asti, tramite un amico in comune, Stefano De Simone (anche lui Orgoglio Astigiano, qui la sua intervista).

A FuoriLuogo ho presentato la storia di Marco, che ad Asti non ci è nato, ma ne è profondamente innamorato. Quello che è riuscito a fare è incredibile, superando l'indifferenza che caratterizza il nostro quotidiano modo di agire e di pensare.

Marco, che rapporto hai con l'Astigiano?

Sono molto legato all'Astigiano, la mia famiglia ci abita da parecchi anni, compreso mio papà, che ha 92 anni. Per un certo periodo della mia vita ho vissuto ad Albugnano, poi mi sono trasferito a Torino. Era una zona stupenda quella di Castelnuovo Don Bosco e di Albugnano, la mia casa era in cima a una collina, potevo vedere tutto, mi ci riempivo gli occhi.

E i ricordi più belli legati alla tua permanenza qui?

Non è retorica, ma sicuramente la basilica di Castelnuovo Don Bosco, adoravo andare lì, mi rilassava. E poi gli amici, sono stato ndell'Astigiano nel periodo in cui avevo il maggior numero di amici lì, sia delle zone limitrofe che da Torino. Una compagnia folta, il periodo più bello della vita. Era tra 1986 e il 1992, poi sono andato a Pinerolo, dove nel 1992 ho conosciuto Graziella.

Una promessa, uno specchio e un riflesso amico

Dovete sapere che Graziella ha un ruolo fondamentale in questa storia. Era la moglie di Marco. Tutto partì da una promessa: quella fatta a Graziella, con cui Marco condivideva gli ideali di aiuto e di solidarietà, soprattutto in favore della popolazione di Zanzibar. Marco mi dice che Graziella muore nel 2018 per un brutto male. Marco mi parla del valore delle promesse. Marco si commuove. Non faccio fatica a capire l'importanza di una promessa fatta a qualcuno di speciale. Qualcuno che non c'è più. In fondo, continuare a fare quello che era caro alle persone a noi care, ce le fa sentire ancora con noi, ce le rende vicine, nella loro ormai inconstistenza fisica. Perché tutto ciò che costruiremo ci ricorderà quella persona, sarà lo specchio in cui vedere ancora riflesso quel volto amico. 

Quindi cosa succede?

Decido di dare seguito alla promessa e di aiutare la terra di Zanzibar. Nel settembre 2019 mi trasferisco definitivamente a Zanzibar, prima ad Uroa e successivamente, nel febbraio 2020, a Nungwi. Qui fondo l'associazione "ZanzibarHelp" e do vita al progetto "Donnino's Family School". 

Donnino's Family School

Ed è così che nasce il progetto della "Donnino's Family School", Oltre alla distribuzione di cibo, l'organizzazione ZanzibarHelp tramite il progetto "Donnino's Family School", gestisce una classe per bambini diversamente abili e si impegna nella costruzione di vasche per la raccolta dell'acqua, garantendo l'igiene pubblica. Inoltre, sta sviluppando una rete di orti che produce prodotti agricoli locali con il concetto di permacultura. L'organizzazione fornisce anche supporto medico a persone che altrimenti non avrebbero accesso al sistema sanitario.

La Donnino’s Family School prevede la costruzione delle aule asilo e le aule per la primaria e secondaria.

 Sarà un complesso progetto architettonico ecosostenibile e modulare sulla base della tradizione locale prevedendo orti, spazi e verdi cortili. 


All’interno vivranno fino a 300 bambini disabili, insegnanti e volontari. Ci saranno 10 aule, 10 laboratori, uffici, una clinica multi-specialistica, un'area per la fisioterapia con piscina, dormitori, mensa e 3 ettari di orti per la vendita diretta e il sostentamento interno.

Che novità ci sono a tal proposito?

Da quando ci siamo lasciati noi due, dopo la presentazione che abbiamo fatto a FuoriLuogo, abbiamo ricominciato a costruire. Da metà di agosto altre cinque aule sono in costruzione, così come il pronto soccorso e l'ambulatorio. In particolare pronto soccorso e ambulatorio hanno avuto la priorità su tutto, anche grazie al forte impulso dei dottori presenti qui a Zanzibar, in particolare Turi Condorelli, di Catania. È quasi in apertura, questione di giorni.

Le aule nuove quando arriveranno?

Siamo alle fondamenta, credo che entro la fine di dicembre le avremo. Poi cominceremo la costruzione di due ambulatori e una clinica, per cui stiamo cercando fondi ovunque. La clinica è importante non solo per i nostri bambini, ma per lavorare a tempo pieno anche per persone extra scolastiche, che arrivano dai dintorni e che hanno bisogno di cure. Cure che saranno gratuite per le persone che non si possono permettere di pagare. E qui, Elisabetta, è pieno.

So che state lavorando per portare a Zanzibar la telemedicina. A che punto siete?

Abbiamo tante medicine e continueremo a cercarne. Sono certo che stiamo attirando l'attenzione di molti medici e specialisti e anche della Regione Piemonte, ci stiamo muovendo per ottenere il patrocinio gratuito. Sarà bello, potremo avere subito un impianto online per lavorare con la telemedicina con gli ospedali del Piemonte. Mi stanno arrivando lettere da parte delle Asl per tenermi aggiornato e credo che ormai siamo agli sgoccioli. Mi piacerebbe tornare a Zanzibar, il 19 ottobre, con il patrocinio in mano.

Il momento che più ti ha segnato?

L'inizio di questa avventura, della Donnino's Family School. Ero a un bivio, stava per ritornare il turismo e c’era meno bisogno di distribuzione alimentare in quel particolare momento storico. Avevo preso anche in considerazione di andare via, in Nigeria o in Somalia per aiutare. Un giorno arriva una signora, che io non avevo mai  visto, italiana, che mi chiese se volevo andare a vedere tre bimbi che avevano bisogno di aiuto. Andammo io e una volontaria, ci trovammo davanti tre bimbi completamente sordi che non erano mai andati a scuola. Non avevo mai avuto a che fare con la disabilità nella mia vita, né in Italia né a Zanzibar. Accettai la sfida. Mi ricordo benissimo che quando sono uscito da quella casa ho avuto un momento in cui ho pensato "che cosa faccio? Mi giro dall’altra parte, continuo a fare la mia vita o gli do una mano?" Evidentemente ho scelto di dargli una mano.

Cosa è successo dopo quel giorno?

Da lì improvvisamente si sono aperte decine di porte. Da quei tre bambini del marzo 2020 oggi ne abbiamo quasi 70, che vengono a scuola, disabili, e una decina di bambini molto malati che facciamo visitare, di cui ci prendiamo cura.

Da chi è composta, attualmente, la macchina organizzativa di ZanzibarHelp?

Ad oggi abbiamo 7-8 osteopati che a turno vengono giù 8 mesi l’anno anche nei villaggi esterni, una logopedista e una neurologa infantile che arriveranno, un audiologo per bimbi sordi che torna a novembre. C'è anche una giovane volontaria di Asti, Sara Bersano, che lavora in ospedale ad Asti e ha chiesto il permesso di venire da noi. Sarà qui da gennaio a marzo 2024, ci siamo conosciuti nel corso della serata a FuoriLuogo. Nell'ultimo periodo abbiamo carenza di volontari non medici: non si possono più fare attività di volontariato senza avere una specializzazione.

Ora sei in Italia per un mese, quali sono le tappe per far conoscere il progetto?

Dopo l'appuntamento di Genova del 27 settembre, sarò a Montegrosso d'Asti il 5 ottobre, a Roma il 12 ottobre, a Cuneo il 18 ottobre.

Come sostenere ZanzibarHelp

Con 200 euro all’anno è possibile sostenere l’anno scolastico di un bambino
Con 500 euro di donazione si possono realizzare i banchi di un aula
Con donazioni mensili di almeno 20 euro al mese è possibile pagare alcune spese fisse.

Per donazioni libere e per donazioni mensili
ZANZIBARHELP ODV – BANCA INTESA SAN PAOLO
IBAN: IT93T0306909606100000180164

È possibile aiutare anche donando il proprio 5x1000, al codice fiscale 92069700463.

Dettagli su zanzibarhelp.com

Il saluto ai lettori dal cantiere del pronto soccorso

 

Elisabetta Testa


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Orgoglio Astigiano è un progetto che vuole portare alla luce storie di vita e di talenti del territorio, che trova il suo spazio nella rubrica settimanale “Storie di Orgoglio Astigiano”, a cura della giornalista Elisabetta Testa.

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