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Attualità | 28 settembre 2023, 12:47

Ad Asti il nodo dell' accorpamento scolastico: Marino (Penna): "Rispettare la dignità delle istituzioni"

Dal prossimo anno scolastico (2024/2025) è previsto un dirigente scolastico ogni 600 alunni

L'Istituto Penna, al centro della querelle degli accorpamenti scolastici

L'Istituto Penna, al centro della querelle degli accorpamenti scolastici

Come un domino, il dimensionamento scolastico voluto dalla legge di bilancio (leggi QUI) sta avendo ripercussioni anche sui plessi astigiani, che si ritrovano a gestire una possibile prospettiva di accorpamenti, andando ovviamente ad inficiare sull'organizzazione interna e sulla qualità dell'offerta formativa.

Effetti del dimensionamento delle scuole

 

Il dimensionamento delle scuole comporta processi di accorpamento che hanno importanti ripercussioni sul territorio nazionale, regionale e locale. Per l'anno scolastico 2024/2025, il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi non può superare i limiti stabiliti dalla normativa. Questo porta all'accorpamento di istituzioni scolastiche e alla riduzione del numero di sedi.

Durante il prossimo triennio, si prevede che le 8.007 istituzioni scolastiche attuali si ridurranno a 7.309, con la soppressione di 698 unità scolastiche, pari all'8,8% di quelle attualmente esistenti. Questo comporta una contrazione per dirigenti scolastici, direttori dei servizi generali ed amministrativi, personale ATA e docenti. Inoltre, si verificheranno un aumento della complessità organizzativa e difficoltà nella gestione dell'offerta formativa.

Accorpamenti delle scuole ad Asti

 

Nel contesto specifico di Asti, si è discusso dell'accorpamento dell'Istituto G. Penna con l'Istituto A. Artom. Tuttavia, è importante sottolineare che questa è solo una prospettiva che dovrà essere vagliata attraverso il parere delle istituzioni coinvolte nella Conferenza Territoriale.

Durante le riunioni e le consultazioni sul dimensionamento delle scuole, sono emerse diverse questioni e preoccupazioni. Ad esempio, si è sollevata la questione delle autonomie scolastiche e dei criteri utilizzati per determinarne il numero. Alcuni dirigenti scolastici hanno espresso preoccupazione per la riduzione delle autonomie e per la mancanza di una partecipazione più inclusiva nelle decisioni.

Inoltre, si è discusso dell'importanza di considerare il contesto territoriale e le specificità delle istituzioni scolastiche durante il dimensionamento. Accorpamenti e soppressioni di scuole devono tener conto delle esigenze degli studenti, delle risorse disponibili nel territorio e degli impatti sociali ed economici delle decisioni prese.

La proposta di accorpamento dell'Istituto Penna con l'Istituto Artom a partire dall'anno scolastico 2024/2025 ha sollevato un ampio dibattito tra le componenti scolastiche. In una recente relazione, la scuola ha articolato un dettagliato elenco di punti che esprimono il suo punto di vista e le sue aspettative future. 

 Il quadro normativo dell'accorpamento non è ancora consolidato. Un decreto interministeriale, che doveva disciplinare la materia, ha avuto un iter complesso e completato solo dopo l'inizio dell'anno scolastico. Pur senza un accordo definitivo, le Regioni hanno proceduto a pubblicare gli atti di indirizzo per il dimensionamento della rete scolastica per il triennio 2024/2025-2025/2026-2026/2027. 

Le variazioni dimensionali disomogenee a livello nazionale, inoltre,  hanno prodotto un grave squilibrio tra le regioni del Nord e del Sud. Questo ha comportato un impatto significativo, soprattutto nelle regioni del Sud, che dovrebbero godere di una maggiore protezione in base alla logica del PNRR.

L'azione di dimensionamento sta generando infine accorpamenti significativi a livello nazionale, regionale e locale.

Per l'anno scolastico 2024/2025, le istituzioni scolastiche dovranno rispettare i limiti determinati dalla legge, con un dirigente scolastico e un direttore dei servizi generali ed amministrativi assegnati esclusivamente alle scuole con almeno 600 alunni

Per l’anno scolastico 2024/2025, il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi non può essere superiore a quello determinato per legge, secondo la quale è assegnato un dirigente scolastico con incarico a tempo indeterminato e un direttore dei servizi generali ed amministrativi in via esclusiva solo alle istituzioni scolastiche con almeno 600 alunni (400 nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche).

Il numero di sedi scolastiche attivabili annualmente in ogni Regione è determinato utilizzando come coefficienti di calcolo i seguenti valori, relativi al numero di alunni:

per l’anno scolastico 2024-2025: 961

per l’anno scolastico 2025-2026: 949

per l’anno scolastico 2026-2027: 938

Al termine del prossimo triennio le 8.007 istituzioni scolastiche esistenti nel corrente anno scolastico, attraverso smembramenti e accorpamenti di plessi e sedi, dovrebbero diventare 7.309.

Saranno dunque soppresse 698 unità scolastiche, pari all’8,8% di quelle attualmente esistenti, con ripercussioni sul sistema scolastico: oltre al taglio netto di circa 1.400 posti tra dirigenti scolastici e DSGA, si registreranno perdite di organico tra il personale ATA e tra i docenti.

Marino (Penna): "Non c'è nulla di certo, rispettate la dignità delle Istituzioni scolastiche"

La proposta di riduzione delle autonomie scolastiche nel territorio astigiano ha suscitato diverse reazioni.

"Non solo le persone, ma anche le istituzioni, possiedono una dignità che il loro Dirigente è tenuto a difendere. Purtroppo in questi giorni si assiste alla pubblicazione di annunci che non rappresentano correttamente la situazione riguardo alla progettazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2024/2025 - spiega il dirigente scolastico del Penna Giorgio Marino - in particolare vengono già dati per certi accorpamenti per i quali è stato chiesto alle scuole coinvolte un parere da formulare entro il giorno 26 settembre".

"La sua eventuale fusione con Istituto Itis “A. Artom”, già data per certa, al momento è una prospettiva che dovrà essere vagliata attraverso il parere - sebbene non vincolante - delle istituzioni coinvolte, nella Conferenza Territoriale che si terrà il 4 ottobreconclude il dirigente.

Mario Malandrone: "Si viene a creare un gigante sopra i 1500 studenti"

Sul tema è intervenuto anche il consigliere comunale di Ambiente Asti, Mario Malandrone: "La Regione in sintesi ci segnala che le autonomie sarebbero dovute passare da 27 a 25 ,ma Asti è già ristretta nelle autonomie. Le scuole segnalate come autonomie sottodimensionate erano il Penna e Moncalvo "

"E ciò regalerebbe una autonomia , più ristretti insomma di ciò che la regione chiede. Rischiamo di andare a 24, anziché 25.. Bene fanno quindi i sindacati a porre la questione e dirsi contrari a tale dimensionamento" prosegue segnalando una serie di problematiche: "L' accorpamento più naturale per il Penna era con il Giobert e si sceglie di accorpare con Artom andando a creare un mega istituto. Il pasticcio sull' enogastronomico ad Asti va risolto senza sudditanze al settore privato e rispettando le delibere della Provincia. La Regione ci chiederà comunque un altro dimensionamento: inoltre il gigante Artom Penna sarà sopra le 1500 iscrizioni"

Il tema in consiglio comunale

Il tema verrà portato all'attenzione del Consiglio comunale di Asti il 2 ottobre, sottolineando la necessità di una revisione dell'assetto organizzativo e del dimensionamento delle istituzioni scolastiche del primo ciclo del Comune di Asti. Le istituzioni coinvolte saranno chiamate a valutare attentamente queste proposte, per garantire un futuro sostenibile all'istruzione nella regione.  

Alessandro Franco

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