"Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".
C'è tutto il senso dell'articolo 27 della Costituzione nella partita di calcio che questa mattina, sabato 16 settembre, si è giocata sul campo da calcio interno al carcere di Asti tra una rappresentanza dei detenuti dell'istituto di massima sicurezza e una delegazione di sanitari del circolo Crasl 19.
Nove infermieri, tecnici di radiologia, allievi infermieri e altre figure dell'Asl astigiana sono scesi in campo contro 9 detenuti dei sei bracci dell'istituto, alla presenza di dirigenti del carcere e istituzioni.
Era presente l'assessore al Personale e ai Servizi demografici, Giovanni Boccia, la Garante dei detenuti, Paola Ferlauto, la dottoressa Lucia Kingly che da due anni ricopre la carica di responsabile del presidio sanitario del carcere che conta, a turno, 11 medici.
In giallo il Crasl, in azzurro i detenuti
In giallo i rappresentanti del Crasl 19, in azzurro i detenuti. Fischio d'inizio alle 9.37 dopo la consegna del gagliardetto e le strette di mano.
Due tempi da 40 minuti, arbitrati da Pierluigi Demaria, che hanno visto la squadra dei detenuti prevalere sul Crasl 19 per 5-3. Una partenza al fulmicotone per gli interni che ha inizialmente spiazzato i sanitari, che, tra il primo e il secondo tempo, hanno recuperato il terreno, riuscendo ad andare a segno tre volte.
Le divise acquistate dai detenuti
Decisamente allenata la squadra dei detenuti che, oltre al campo di gioco, può disporre di una palestra diverse ore al giorno. Tra loro anche chi "nell'altra vita", calciatore lo è stato.
Le divise indossate sono state acquistate da loro stessi, anche per sottolineare l'importanza del momento.
È solo uno dei progetti de "La città entra in carcere" cui seguirà “Dai reati alle reti”, “Liberi di crescere” e “La cruna dell’ago”, che vedrà nei prossimi mesi la presenza di artisti, scrittori, atleti, psicologi, insegnanti, rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale all’ interno della Casa di Reclusione grazie alla collaborazione con l’associazione Effatà e la presenza di altre realtà associative.
Per la prima volta in campo
"E’ la prima volta, dopo tanti anni, che una squadra di adulti esterna sfida, in un’amichevole, una rappresentanza dei detenuti, grazie anche all’impegno della polizia penitenziaria che ha attivato una serie di collaborazioni proprio per permettere la realizzazione di questo evento", spiega Giuseppe Passarino, referente comunicazione e segretario di Effatà.
"Lavorare qui è un'esperienza bellissima e molto delicata" - spiega Lucia Kingly, mentre Gabriele Montana, infermiere, rimarca: "Sono eventi che fanno bene al cuore. È vero qui ci sono persone che hanno commesso errori e stanno pagando ma questi momenti servono anche a ripartire".
Questa la squadra del Crasl At
Roberto Bergamo
Matteo Bighi
Geoghe Bizau
Andrea Capobianco
Matteo Carbone
Giuseppe Cucè
Alessandro Fogliati
Roberto Meda
Giuseppe Mingolla
Gabriele Montana
Domenico Rampone
Alessandro Sorce
Adrian Stati
Mattia Torchio
Guido Vercelli
Dirigenti: Giorgio Gallo, Doriano Penso.
Videointervista a Giuseppe Passarino di Effatà e alla Garante Paola Ferlauto